I nove pianeti del Sistema Solare
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Il Sistema Solare è un insieme di corpi celesti in rotazione attorno al Sole. Ne fanno parte, oltre al Sole stesso, 9 pianeti, 61 (o più) satelliti, alcune migliaia di asteroidi, ed un numero imprecisato di comete. Partendo dal Sole, troviamo per primi i pianeti interni, Mercurio e Venere, poi la Terra e infine i pianeti esterni: Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Tra l'orbita di Marte e quella di Giove c'è la fascia degli asteroidi. |
Dal punto di vista dinamico, il Sistema Solare è un insieme molto complesso e particolare. Tutti i pianeti ruotano nello stesso verso, cioè in senso antiorario rispetto ad un ipotetico osservatore posto sul polo nord del Sole.
![]() Le orbite dei pianeti interni alle 15 del 16/1/01
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Le loro orbite giacciono quasi tutte sullo stesso piano, cioè
sono inclinate al massimo di 2,5 gradi rispetto al piano dell'eclittica,
ad eccezione di quelle di Mercurio (7 gradi) e di Plutone (17 gradi).
Le orbite sono pressochè circolari, tranne quelle di Plutone (che ha un'eccentricità pari a 0.25) e di Mercurio (0.20). |
Le orbite dei pianeti esterni alle 15 del 16/1/01
(Stefano Covino)
Il Sole e i pianeti, approssimativamente
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Le caratteristiche che distinguono i vari pianeti sono quelle fisiche
e quelle relative al loro moto di rivoluzione
attorno al Sole e di rotazione
attorno al proprio asse.
Le caratteristiche fisiche sono: dimensioni, massa, densità media; intensità di un eventuale campo magnetico; composizione chimica; presenza e composizione dell'atmosfera. Quelle relative al moto sono: le dimensioni dell'orbita, l'eccentricità, l'inclinazione del piano orbitale e dell'asse di rotazione rispetto al piano dell'eclittica, il periodo orbitale e il periodo di rotazione. Infine, i vari pianeti si distinguono per l'eventuale presenza ed il numero di satelliti. |
Sotto entrambi gli aspetti, i pianeti del nostro Sole sembrano formare
due sistemi distinti: una sorta di sistema solare interno, composto dai
PIANETI TELLURICI o ROCCIOSI (Mercurio, Venere,
la Terra
e Marte) e uno esterno, che comprende
i PIANETI GIGANTI (Giove, Saturno, Urano
e Nettuno). Plutone
sembra per molti versi un pianeta anomalo, che non fa parte di nessuno
dei due sottosistemi.
I pianeti terrestri.
Le dimensioni sono in scala
(Calvin J. Hamilton)
I pianeti rocciosi hanno dimensioni relativamente modeste (meno di 15.000
Km di diametro) e densità abbastanza alte (da 3 a 5, dove 1 è
la densità dell'acqua).
Essi sono composti di un nucleo ferroso circondato da un mantello
basaltico.
Rispetto ai pianeti giganti, il loro moto di rivoluzione
è più veloce e la loro rotazione è più lenta.
i pianeti rocciosi sono piuttosto diversi tra loro per quanto riguarda
l'atmosfera (quando presente), la superficie del suolo, il campo magnetico
e i parametri orbitali, in contrasto con la relativa uniformità
dei pianeti giganti.
I pianeti gioviani. Le dimensioni sono
in scala (Calvin J. Hamilton)
I pianeti giganti devono il loro nome alle notevoli dimensioni (hanno
diametri maggiori di 50.000 Km). Essi hanno densità prossime ad
1 e si dividono a loro volta in pianeti gassosi (Giove e Saturno) e pianeti
di ghiaccio (Urano e Nettuno).
I pianeti gassosi sono composti da un nucleo roccioso circondato da
un mantello liquido, a sua volta ricoperto da uno spesso strato di gas.
I pianeti di ghiaccio sono composti invece da un nucleo di roccia,
ricoperto da uno strato di ghiaccio, il tutto circondato da un'atmosfera.
I periodi di rivoluzione dei pianeti giganti sono molto più lunghi
rispetto a quelli dei pianeti tellurici, e vanno da circa 12 anni (Giove)
a quasi 165 (Nettuno).
Viceversa essi ruotano più rapidamente dei pianeti rocciosi:
ne deriva una notevole forza centrifuga all'equatore, e quindi una forma
più schiacciata.
Giove, Saturno e Urano possiedono inoltre un insieme di anelli composti
da polvere e frammenti di roccia e ghiaccio di varie dimensioni. Infine,
tutti i pianeti giganti possiedono un gran numero di satelliti, mentre
quelli rocciosi ne hanno al massimo due.
Giove e Saturno hanno la particolarità di emettere 2 volte e
mezzo più energia di quanta non ne ricevano dal Sole. Questa energia
deriva loro da una lenta contrazione gravitazionale, che riscalda il loro
nucleo.
Inoltre nella loro atmosfera il rapporto idrogeno-elio è molto
simile a quello solare; questo fa pensare che i due pianeti siano in realtà
due "stelle mancate": se fossero più massicci, la pressione e la
temperatura del gas al loro interno sarebbero sufficienti ad innescare
le reazioni
termonucleari e a farli diventare stelle.
Le distanze dei pianeti rispetto al Sole seguono la legge di Titius-Bode,
che è stata determinata empiricamente nel 1772. In base ad essa,
le distanze dei vari pianeti dal Sole si ottengono moltiplicando la distanza
del precedente per un coefficiente pari a 1,75.
Se prendiamo come unità di misura la distanza Terra-Sole, gli
altri pianeti avranno distanze rispettivamente pari a:
pianeta teoria distanza vera --------- ------ ------------- Mercurio 0.4 0.387 Venere 0.7 0.723 Marte 1.6 1.524 Asteroidi 2.8 2.767 Giove 5.2 5.203 Saturno 10.0 9.539 Urano 19.6 19.189 Nettuno 38.8 30.060 Plutone 77.2 39.439Anche la fascia degli asteroidi segue questa legge, occupando il posto compreso tra Marte e Giove. Nettuno e Plutone costituiscono invece delle eccezioni, in quanto la loro distanza ha un grosso scarto rispetto a quella prevista. Questo confermerebbe una volta di più la natura anomala di Plutone.
Il primo "ritratto" del Sistema Solare,
composto dalle immagini prese dal Voyager 1.
Mancano Marte e Plutone. (NASA/JPL)
Oltre ai pianeti ci sono una miriade di corpi
minori nel Sistema Solare, essenzialmente suddivisi in tre calssi.
Gli asteroidi sono piccoli oggetti rocciosi delle dimensioni comprese tra pochi cm e 1.000 Km. Essi orbitano a migliaia in una fascia compresa tra le orbite di Marte e di Giove.
L'asteroide Gaspra fotografato dalla
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Le comete
sono corpi celesti che ruotano a grande distanza dal Sole, lungo orbite
molto eccentriche. Esse sono sostanzialmente costituite da un aggregato
di roccia e ghiaccio di dimensioni minori di 10 Km. Il loro aspetto caratteristico
è dovuto al fatto che, quando passano vicino al Sole, la superficie
del loro nucleo di ghiaccio vaporizza a causa dell'elevata temperatura.
Il gas che si produce forma così un alone diffuso, quasi sferico,
detto chioma.
La radiazione del Sole e il vento
solare esercitano su questo gas una pressione. Essa deforma la chioma
spingendo il gas in direzione opposta al Sole e dando origine alla caratteristica
coda, una striscia di gas lunga decine o anche centinaia di milioni di
chilometri.
La cometa West durante il
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Le meteoriti sono i resti di corpi solidi, metallici o pietrosi, penetrati nell'atmosfera terrestre ad alte velocità. L'attrito con l'atmosfera fa sì che essi si riscaldino e si disgreghino: i più piccoli vengono ridotti in polvere, mentre i più grandi non vengono distrutti completamente e possono raggiungere il suolo.
Una metorite condritica
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