LE COMETE






La cometa Kohoutek, fotografata nel 1974. (NASA)
Le comete, per il loro aspetto spettacolare variabile nel tempo, hanno sempre affascinato l'uomo e sono note fin dall'antichità. Esse fanno la loro apparizione in cielo sotto forma di astri luminosi, dalla forma via via più allungata nel corso dei mesi, per poi rimpicciolirsi di nuovo e scomparire nel giro di pochi mesi.
Esse provengono da una regione ai confini del Sistema Solare, la "nube di Oort", avvicinandosi al Sole lungo orbite che possono essere chiuse (ellittiche) o aperte (paraboliche o iperboliche). Nel primo caso la cometa sarà periodica, nel secondo no: dopo essersi allontanata dal Sole, verrà espulsa dal Sistema Solare e tornerà per sempre nell'oscurità dello spazio.




Immagine della cometa Hale-Bopp, fotografata dal Telescopio Spaziale Hubble. (HST)
Una cometa non è altro che una "palla di neve sporca" in orbita attorno al Sole, cioè un agglomerato irregolare di ghiaccio (di acqua e di vari gas), polvere, metalli e rocce, tenuti insieme dalla mutua attrazione gravitazionale. Questo insieme costituisce il cosiddetto "nucleo", che normalmente è oscuro, salvo quando la cometa si avvicina al Sole e diventa attiva.
Il nucleo può avere dimensioni comprese tra qualche centinaio di metri a decine di Km, e ruota su se stesso con periodo compreso tra poche ore e alcuni giorni.
Ad una distanza di circa 3 U.A. dal Sole, quando la radiazione solare diventa abbastanza intensa, parte del ghiaccio vaporizza ed il nucleo espelle gas e polvere in tutte le direzioni, formando un involucro gassoso piuttosto denso di forma tondeggiante, detto "chioma". Le sue dimensioni vanno da 3 a 10 volte quelle della Terra. Attorno ad essa si forma una grande nube di idrogeno neutro, molto rarefatto.
Dalla chioma si diparte la caratteristica "coda", cioè una lunghissima striscia di gas, polvere e ioni, che si estende per decine di milioni d Km, in alcuni casi fino a 100 milioni di Km. Essa si forma per interazione della chioma con il vento solare.




La cometa di Halley durante il suo ultimo passaggio al perielio, nel 1986. La cometa, già nota nell'antichità e identificata da Sir Edmund Halley nel XVIII secolo, passa vicino alla Terra ogni 76 anni. è stata studiata da vicino dalla sonda Giotto dell'ESA, nel 1986. (NASA/JPL)
La coda si presenta durante l'orbita della cometa rivolta sempre in direzione opposta al Sole, tant'è vero che quando la cometa se ne allontana è preceduta dalla sua coda. Essa viene infatti spinta lontana dal Sole dalla pressione della radiazione e del vento solare.
Dall'analisi della chioma si è dedotto che il nucleo dev'essere costituito in gran parte da composti dell'idrogeno, del carbonio, dell'ossigeno e dell'azoto. Durante la fase di massima attività, vengono espulse da una cometa anche un milione di tonnellate di vapore acqueo e mezzo milione di tonnellate di polveri ogni giorno!



Ad ogni passaggio vicino al Sole, quindi, una cometa perde una frazione significativa del suo materiale, consumandosi progressivamente ad ogni successivo passaggio al perielio e abbandonando nello spazio detriti rocciosi e polveri. Dopo un certo numero di passaggi, la cometa è destinata a disgregarsi, perchè l'attrazione reciproca dei suoi componenti non è più sufficiente a tenerli uniti.


Immagini della cometa Hyakutake prese dal Telescopio Spaziale Hubble il 25 marzo 1996. Si vede il nucleo della cometa e la regione centrale. (H. A. Weaver--Applied Research Corp., HST, NASA)
La Terra, durante il suo moto, attraversa periodicamente questi detriti. Essi entrano nella sua atmosfera producendo delle vere e proprie "piogge meteoritiche", che si ripresentano con regolarità nello stesso periodo dell'anno.
Molto famoso è lo sciame delle Perseidi, che la Terra attraversa fra il 9 e il 13 agosto e che dà origine alle stelle cadenti nella notte di S. Lorenzo; lo sciame delle Orionidi viene invece attraversato dal nostro pianeta in ottobre.



Le comete possono deviare dalla loro orbita originaria a causa dell'attrazione gravitazionale di corpi del Sistema Solare; alcune comete non periodiche possono passare su orbite chiuse diventando periodiche e viceversa, oppure possono collidere con altri corpi.




Mosaico di immagini della cometa Shoemaker-Levy prima dell'impatto con Giove. Si vedono tutti i frammenti, ciascuno con la propria chioma e la propria coda. (HST)


Evoluzione di alcuni frammenti della cometa Shoemaker-Levy in rotta di collisione con Giove. (HST)





La cometa di Hale-Bopp l'11 febbraio 1997 (Y. Bourassa & D. Beauchamp (Alphonse-Tardif Observatory)


La cometa SOHO (1998J1) ripresa il 18 maggio 1998 (Michael Horn)






ANIMAZIONI


La cometa Hyakutake, MPEG, 3 Mb (STScI)
La cometa di Halley, MPEG, 36 Kb (STScI)







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