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L’Osservatorio di Brera oggi

La crescente urbanizzazione della Brianza e il conseguente aumento dell’inquinamento luminoso hanno peggiorato le condizioni osservative di Merate al punto che ormai esistono ben pochi campi dell’astronomia che possono trarre vantaggio da osservazioni fatte in questa sede; perciò da diversi anni i telescopi di Merate, seppur ancora funzionanti, sono utilizzati soprattutto per scopi didattici e divulgativi (questa è stata del resto la sorte di tutti i telescopi nelle sedi "storiche" degli osservatori italiani, situate in aree densamente popolate).

Gli astronomi del giorno d’oggi eseguono le loro osservazioni
recandosi in osservatori costruiti in aree il più possibile lontane dai centri abitati (Cordigliera
delle Ande, deserto dell’Arizona, vette dei vulcani delle Hawaii, ecc.) e ritornano ai propri
istituti di origine con le immagini digitalizzate e le misure effettuate in tali trasferte (qualcuno ha
osservato scherzosamente che, per l’astronomo di oggi, la valigia e l’aereo sono strumenti di lavoro
altrettanto importanti dei telescopi e dei computer): nelle sedi di Brera e di Merate vengono comunemente
utilizzati, più che strumenti di osservazione astronomica, calcolatori che permettono di
analizzare le immagini e gli spettri presi altrove.
A Merate sono anche situati laboratori per lo sviluppo
e la produzione di strumentazione scientifica: oggi come ai tempi di Giuseppe Megele i ricercatori
hanno bisogno per i loro studi di apparecchiature innovative che non si trovano già pronte sul
mercato e che quindi essi devono costruirsi da soli.
In particolare a Merate è attivo un centro di progettazione
e di sviluppo di telescopi per l’osservazione dei raggi X che è famoso in tutto il mondo e
che ha fornito le ottiche per diversi satelliti artificiali dedicati a questo tipo di ricerca27.