Una vita violentaSe la nostra stella ha una massa superiore al doppio di quella del Sole, il suo destino sarà ben diverso da quello delle sue colleghe più piccole e si compirà molto prima. Le stelle massicce consumano il loro "combustibile nucleare" molto più rapidamente delle stelle piccole. Al termine della loro evoluzione, essa darà luogo ad uno dei fenomeni più spettacolari che si osservano nel cielo: l'esplosione di una supernova. Dopo la fase di gigante rossa, la stella comincia a bruciare elio nel nucleo, mentre l'idrogeno continua a bruciare, a più basse temperature, in un guscio circostante.
Ben presto, però, anche l'elio finisce. Per sostenere il suo enorme peso, la stella è
costretta ad accendere altre reazioni nucleari, usando combustibili sempre più pesanti.
Il carbonio e l'elio vengono trasformati in ossigeno, neon e magnesio; l'ossigeno viene
bruciato per formare silicio e zolfo, e così via.
L'ultimo stadio di questa sequenza di bruciamenti nucleari è la trasformazione del
silicio in ferro. Per ottenere altra energia, la stella cerca di bruciare anche il suo
nucleo di ferro, ma questo avrà per essa delle conseguenze disastrose. Infatti la
reazione nucleare che disintegra il ferro, anziché produrre energia, la consuma.
Una stella che esplode in questo modo si chiama supernova. Essa rappresenta una delle più grandi catastrofi dell'universo e, allo stesso tempo, uno degli spettacoli più affascinanti che il cielo possa offrire. Una supernova emette in un solo minuto tanta energia quanta ne emette il Sole in duecento anni. Essa ha uno splendore pari a quello di 100 miliardi di stelle! Per qualche settimana, la sua luce offusca quella di tutte le altre stelle; poi, pian
piano si affievolisce e scompare nel giro di qualche anno. Talvolta la supernova diventa
così brillante da essere visibile anche in pieno giorno, come la supernova apparsa nel
1054 agli astronomi cinesi. Guarda qualche bella fotografia di resti di supernova. Clicca sulle immagini per vederle più grandi. L'esplosione di una supernova è un evento piuttosto raro. Tra le stelle
più vicine a noi, non capita più di due volte in un secolo. Infatti le stelle più
massicce, quelle che esplodono alla fine della loro vita, sono molte meno di quelle
piccole.
Le supernovae sono molto utili agli astronomi, grazie ad una loro proprietà: quando si
trovano nel momento di massimo splendore hanno tutte la stessa luminosità. Come sappiamo,
la luminosità apparente di una sorgente diminuisce con il quadrato della distanza
dall'osservatore. Misurando la luminosità apparente di una supernova al massimo
splendore, dato che la sua luminosità assoluta è nota, se ne ricava facilmente la
distanza. Abbiamo visto che cosa succede con l'esplosione della parte esterna della stella, ma che cosa ne è stato nel frattempo del suo nucleo ? Ricorderai che prima dell'esplosione il nucleo di ferro si era disgregato ed era collassato su se stesso. Il risultato del collasso è un oggetto molto compatto e di piccole dimensioni, diverso a seconda della massa della stella. Se la massa è pari a 6-7 volte la massa del Sole, allora il nucleo della stella diventerà una stella di neutroni. Se invece è superiore, il nucleo diventerà un buco nero. Le supernovae non sono le uniche stelle di tipo esplosivo. Ci sono altre stelle che subiscono un improvviso aumento di luminosità e quindi sembrano comparire dal nulla nel cielo. Gli astronomi del passato pensavano che si trattasse di stelle appena nate, e diedero loro il nome di "novae", cioè "stelle nuove". In realtà, una nova è una stella piuttosto vecchia... Si tratta di una nana bianca che fa parte di un sistema binario , cioè di una coppia di stelle. La compagna è una stella grande ed espansa, come una gigante rossa. Essa perde una parte del proprio gas, che dapprima si mette ad orbitare intorno alla nana bianca formando un disco, poi ne viene attratto e catturato.
Durante l'esplosione, la nova emette un'energia pari a quella emessa dal Sole in
100mila anni! Lo splendore della stella aumenta anche di decine di migliaia di volte. Anche le novae possiedono tutte la stessa luminosità nel momento del massimo splendore. Grazie a questo fatto, la loro distanza può essere calcolata semplicemente misurando la loro luminosità apparente.
[ giganti rosse ] [ stelle piccole ] Last modified: Nov 20, 1997 |