Venere è il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole ed è
anche il più vicino a noi. Spesso viene scambiato per una stella, o addirittura per un
disco volante ! Esso è visibile nelle vicinanze del Sole, per qualche tempo all'alba e
per qualche tempo al tramonto, secondo il ciclo di cui
abbiamo già parlato.
Il pianeta deve il proprio nome al suo aspetto attraente; Venere era infatti la dea della
bellezza e dell'amore nell'antica Roma. |
Il pianeta Venere fotografato dalla sonda Galileo.
(C.J. Hamilton) |
La luminosità di Venere non è dovuta solo alla sua vicinanza al Sole; il pianeta è
ricoperto da una spessa coltre di nubi, che riflettono ben il 76 % della luce solare.
Tutti i pianeti riflettono una parte della luce del Sole, ma questo è il valore più alto
di tutto il Sistema Solare.
Il pianeta ha dimensioni, massa e densità confrontabili con quelle terrestri.
Tuttavia, mentre la Terra è il luogo ideale per lo sviluppo della vita, Venere è
decisamente inospitale ....
Venere fotografato dalla sonda Mariner 10 nel 1974. (NASA-JPL) |
Infatti la sua atmosfera è composta per lo più di anidride carbonica
e di acido solforico, un gas altamente tossico per gli esseri viventi. |
L'anidride carbonica è la maggiore responsabile dell'effetto
serra, che è presente anche qui sulla Terra: i raggi solari che giungono al suolo non
riescono ad essere riflessi all'esterno. Parte di questa radiazione, quella infrarossa,
resta intrappolata al di sotto delle nubi e riscalda il pianeta.
Dato che l'atmosfera di Venere è molto più ricca di anidride
carbonica rispetto a quella terrestre, il suo effetto serra è molto intenso. |
Un'immagine di Venere ripresa dalla sonda Pioneer. (NASA-JPL) |
Inoltre il pianeta è vicino al Sole e quindi riceve una maggior quantità di
radiazione.
Per questi motivi su Venere la temperatura raggiunge i 475oC: una temperatura
così alta da poter fondere un metallo !
Inoltre l'atmosfera è composta da elementi "pesanti", quindi la pressione
atmosferica è molto alta. Essa raggiunge le 92 atmosfere al suolo, pari alla pressione
che c'è a 90 metri di profondità in mare. Un astronauta che si trovasse sul pianeta
verrebbe schiacciato immediatamente.
Schema dell'effetto serra: i raggi solari che non vengono riflessi
dalle nubi arrivano al suolo. Di questi, una parte viene riflessa verso lo spazio, mentre
i raggi infrarossi restano intrappolati tra le nubi ed il suolo, riscaldando in questo
modo l'atmosfera. |
|
Venere non possiede né satelliti né anelli. Il pianeta
si muove intorno al Sole lungo un'orbita quasi circolare, alla distanza di 108 milioni di
chilometri; una rivoluzione completa dura 225 giorni terrestri.
Guarda questi filmati su Venere: i primi due mostrano il suolo del pianeta, così come è
stato ripreso dalla sonda Magellan. Il terzo mostra invece la rotazione della Terra e di
Venere.
La regione Artemis - (NASA/JPL), AVI, 11 MB
La regione Eistla - (NASA/JPL), AVI, 3.3 Mb
Rotazione di Venere e della Terra - (NASA/JPL), AVI, 1 Mb
La rotazione di Venere è stata a lungo un enigma. Generalmente si
determina il periodo di rotazione di un pianeta osservando un punto della sua superficie e
misurando il tempo che impiega a ripresentarsi nella stessa posizione. Tuttavia la
superficie di Venere è permanentemente nascosta dalle nubi, quindi questo metodo non si
può applicare. Recentemente, i radar hanno permesso di scorgere la superficie, infatti le
onde radio riescono a penetrare le nubi. |
Venere
fotografata in luce ultravioletta dal telescopio Spaziale Hubble. Vi si possono notare le
nubi, che formano una serie di strisce parallele. (HST) |
Quello che si è scoperto è abbastanza insolito. Le nubi
hanno un periodo di rotazione di 4 giorni terrestri, mentre il pianeta ne impiega ben 243,
cioè una rotazione dura più di una rivoluzione. Inoltre, entrambi ruotano in senso
inverso rispetto a tutti gli altri pianeti del Sistema Solare. In termini tecnici, si dice
che la rotazione è retrograda.
Ciò significa che, se ci trovassimo su Venere, vedremmo sorgere il Sole ad Ovest e
tramontare ad Est, al contrario che sulla Terra.
Venere è stato l'obiettivo di molte missioni spaziali, tra le quali le sonde
sovietiche della serie Venera e le sonde statunitensi Mariner.
Alcune di queste sonde sono state danneggiate dall'atmosfera del pianeta.
Immagine radar di Venere, in falsi colori, che mette in evidenza la
struttura del suolo. (NASA-JPL) |
Altre missioni, come la Pioneer Venus Orbiter, hanno
avuto più successo. Nel 1990, la sonda Magellan ha esplorato la superficie
del pianeta attraverso il suo radar, e ne ha fornito una mappa completa. Su Venere non
esiste acqua, a causa delle alte temperature che la farebbero evaporare. |
Il suolo di Venere è una distesa desertica di roccia di colore giallo-rossastro, in
gran parte pianeggiante. Tuttavia ci sono anche degli altipiani e alcune catene montuose,
alte anche diverse migliaia di metri. Non esistono grossi crateri sul pianeta. Certamente
anch'esso ha subito degli scontri con meteoriti, ma l'atmosfera ha attutito l'urto e ha
eroso la superfice, cancellandone le tracce.
Gran parte della roccia su Venere è di origine vulcanica. Esistono infatti molti vulcani,
alcuni dei quali ancora attivi. Si pensa che la struttura interna del pianeta sia simile a
quella terrestre: un nucleo di materiale ferroso circondato da un mantello
di roccia e una crosta esterna dello spessore di un centinaio di chilometri.
Due vulcani sulla superficie di Venere, ripresi dal radar della sonda
Magellan. (NASA-JPL) |
Un cratere e un vulcano sul suolo di Venere. (NASA-JPL) |
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