Iniziano le grandi esplorazioniboat76.gif (342 bytes)

Gran parte dell'emisfero terrestre Sud rimase inesplorato per molti secoli, di conseguenza  le stelle visibili solo da quei luoghi erano ancora sconosciute.

Solo nel 1551 il cartografo olandese Gerardus Mercator e, all'inizio del 1600, i navigatori Pieter Keyser e Frederick De Hautmann, tra i primi partecipanti alle spedizioni nelle Indie Orientali, cominciarono a disegnare le mappe di questa regione celeste.
 
 

La convenzione di Bayer

Nel 1603 l'astronomo tedesco  Bayer  introdusse la convenzione di assegnare alle stelle più luminose di una costellazione le lettere dell'alfabeto greco  seguito dal genitivo possessivo del nome latino della costellazione:

così alfa Centauri è la stella in apparenza più luminosa della costellazione del Centauro, beta Centauri la seconda stella in apparenza più luminosa, e così via.
 
 

Troppe costellazioni

Successivamente l'astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1690 e l'astronomo francese Nicolas De Lacaille nel 1750 coprirono con nuove costellazioni le ultime regioni di cielo rimaste ancora "scoperte" sia a Nord che a Sud.

Fu comunque un periodo in cui molti, astronomi e non, disegnavano di continuo nuove costellazioni, qualcuna addirittura in sostituzione di quelle classiche.

Solo  un secolo più tardi venne finalmente fatto ordine.
 
 

La suddivisione ufficiale

Nel 1922 la I.A.U. (UNIONE ASTRONOMICA INTERNAZIONALE) definì ufficialmente le 88 costellazioni che oggi usiamo, nelle quali sono comprese le 48 classiche.

Nel 1930 ad ogni costellazione vennero definitivamente assegnati dei confini; spesso questi sono stati estesi oltre le figure stesse in modo che l'insieme delle aree delle 88 costellazioni coprisse l'intera volta celeste.
 
 

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