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Giovanni Virginio Schiaparelli
Esploratore di nuove terre a cent’anni dalla morte

  • separatoreLe celebrazioni e l’OAB

    • Savigliano 14 marzo 1835 Milano -- 4 luglio 1910 

      icona freccia vedi vita

      Nell’anno 2010 ricorre il centenario della morte di Giovanni Virginio Schiaparelli, considerato uno dei più grandi astronomi dell’Ottocento, uomo di scienza e di cultura, italiano di vocazione europea, che non cessa di dare prestigio a Milano e all’Italia, anche come esempio di eccellenza dell’astronomia italiana
      Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera dal 1862 al 1900, in quegli anni fece le sue più importanti scoperte scientifiche (vedi anche la pagina dedicata alla "scienza"), dalla spiegazione della natura delle "stelle cadenti" alle scoperte connesse allo studio delle stelle doppie.
      Riservò grande attenzione all’osservazione dei pianeti del Sistema Solare e di Marte in particolare: tale attività di ricerca, con la celebre querelle dei "canali su Marte", gli assicurò una fama destinata a oltrepassare i limiti dell’attività puramente scientifica, influendo in vari campi della cultura, dalla narrativa alla teoria politica.

      Mappa di Marte - 1878
      Mappa di Marte - 1878

      Schiaparelli, per altro, considerava centrale il ruolo della scienza nella società civile. Fu tra i fautori di un progetto per la creazione a Milano di una "Scuola di applicazione", istituita nel novembre 1863 sotto la guida del matematico Francesco Brioschi con il nome di Istituto Tecnico Superiore (poi noto come "il Politecnico"). Alla "nuova scuola", nata sul modello delle écoles polytechniques francesi, Schiaparelli contribuì come professore di geodesia.
      La sua carriera scientifica fu ricca di riconoscimenti nazionali e internazionali che gli permisero di ottenere per l’Osservatorio di Brera una strumentazione all’avanguardia, ancora oggi inestimabile patrimonio storico-scientifico della città di Milano.


      icona freccia L’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera in collaborazione e con il supporto di enti di ricerca, agenzie spaziali nazionali e internazionali, industrie e organizzazioni spaziali, intende partecipare alle celebrazioni del centenario della morte di G.V. Schiaparelli sia con programmi indirizzati al pubblico e alle scuole sia con eventi destinati a un’ampia cerchia di specialisti in varie discipline scientifiche e umanistiche.
      Molto tempo è passato dalle sue ricerche; negli anni, ricercatrici e ricercatori dell’Osservatorio di Brera hanno raccolto l’eredità di Schiaparelli e ne hanno accettato la sfida nella competizione globale per il sapere: essere all’avanguardia, con le due sedi di Palazzo Brera a Milano e di Merate, nella produttività scientifica, nella vivacità delle attività osservative, teoriche e di progettazione strumentale, nella ricchezza dell’offerta formativa alle scuole e al pubblico milanese.

  • separatoreLe celebrazioni e l’OAB

    • Savigliano 14 marzo 1835 Milano -- 4 luglio 1910 

      icona freccia vedi pagina sulla vita

      Nell’anno 2010 ricorre il centenario della morte di Giovanni Virginio Schiaparelli, considerato uno dei più grandi astronomi dell’Ottocento, uomo di scienza e di cultura, italiano di vocazione europea, che non cessa di dare prestigio a Milano e all’Italia, anche come esempio di eccellenza dell’astronomia italiana
      Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera dal 1862 al 1900, in quegli anni fece le sue più importanti scoperte scientifiche (vedi anche la pagina dedicata alla "scienza"), dalla spiegazione della natura delle "stelle cadenti" alle scoperte connesse allo studio delle stelle doppie.
      Riservò grande attenzione all’osservazione dei pianeti del Sistema Solare e di Marte in particolare: tale attività di ricerca, con la celebre querelle dei "canali su Marte", gli assicurò una fama destinata a oltrepassare i limiti dell’attività puramente scientifica, influendo in vari campi della cultura, dalla narrativa alla teoria politica.

      Mappa di Marte - 1878
      Mappa di Marte - 1878

      Schiaparelli, per altro, considerava centrale il ruolo della scienza nella società civile. Fu tra i fautori di un progetto per la creazione a Milano di una "Scuola di applicazione", istituita nel novembre 1863 sotto la guida del matematico Francesco Brioschi con il nome di Istituto Tecnico Superiore (poi noto come "il Politecnico"). Alla "nuova scuola", nata sul modello delle écoles polytechniques francesi, Schiaparelli contribuì come professore di geodesia.
      La sua carriera scientifica fu ricca di riconoscimenti nazionali e internazionali che gli permisero di ottenere per l’Osservatorio di Brera una strumentazione all’avanguardia, ancora oggi inestimabile patrimonio storico-scientifico della città di Milano.


      icona freccia L’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera in collaborazione e con il supporto di enti di ricerca, agenzie spaziali nazionali e internazionali, industrie e organizzazioni spaziali, intende partecipare alle celebrazioni del centenario della morte di G.V. Schiaparelli sia con programmi indirizzati al pubblico e alle scuole sia con eventi destinati a un’ampia cerchia di specialisti in varie discipline scientifiche e umanistiche.
      Molto tempo è passato dalle sue ricerche; negli anni, ricercatrici e ricercatori dell’Osservatorio di Brera hanno raccolto l’eredità di Schiaparelli e ne hanno accettato la sfida nella competizione globale per il sapere: essere all’avanguardia, con le due sedi di Palazzo Brera a Milano e di Merate, nella produttività scientifica, nella vivacità delle attività osservative, teoriche e di progettazione strumentale, nella ricchezza dell’offerta formativa alle scuole e al pubblico milanese.