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Giovanni Virginio Schiaparelli
Esploratore di nuove terre a cent’anni dalla morte

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    • Schiaparelli si occupò di moltissimi argomenti spaziando dai pianeti agli asteroidi, dalle stelle doppie alla geodesia, fino ad arrivare alla meteorologia e alla storia dell’astronomia.
      Il contributo essenziale allo sviluppo della scienza in quel periodo, quello che gli procurò fama mondiale, riguarda in particolare i risultati ottenuti dalle osservazioni di comete e sciami meteorici, delle stelle doppie e dei pianeti Mercurio, Venere e, soprattutto, di Marte; da non dimenticare inoltre la sua scoperta del sessantanovesimo pianetino del Sistema Solare, avvenuta il 29 aprile 1861, a cui diede il nome di Hesperia.

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      Sciami meteorici


      Perseidi - crediti APOD
      Perseidi - crediti APOD

      Schiaparelli osservò nel 1862 uno sciame di meteore, dette "Perseidi" perchè apparse nella costellazione di Perseo. Dalla posizione apparente del punto di radiazione e dalla velocità dello sciame calcolò gli elementi dell’orbita da questo percorsa, constatando una notevolissima e indubbia coincidenza con gli elementi dell’orbita della cometa Swift-Tuttle, che ha un periodo di rivoluzione di 121 anni.
      Anche per le Leonidi, che nel novembre 1866 erano apparse come una magnifica pioggia di stelle cadenti, Schiaparelli calcolò gli elementi dell’orbita, trovando che coincidevano con quelli della cometa Temple-Tuttle, che ha un periodo di 33 anni.
      Dai suoi studi era quindi evidente la connessione esistente fra comete e stelle meteoriche.
      Si poteva dunque concludere che le comete, sotto il potere dissolvente del Sole, possono perdere ed abbandonare lungo l’orbita parte del materiale da cui sono composte. Questi importanti risultati sono riportati nelle lettere a Padre Secchi, direttore del Collegio Romano, scritte dall’aprile 1866 al febbraio 1867 e su una rivista tedesca del 1871.

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      Mercurio


      Mercurio
      Mercurio - crediti APOD

      Schiaparelli, servendosi delle proprie numerosissime osservazioni di Mercurio, concluse che il pianeta è accoppiato marealmente al Sole proprio come la Luna lo è con la Terra. Concluse cioè che Mercurio ruota sul suo asse in modo da rivolgere sempre la stessa faccia al Sole durante la sua orbita. Questo fu un importantissimo risultato anche se oggi sappiamo che la l’orbita di Mercurio è molto più complessa di come pensava Schiaparelli.
      Infatti nel 1965 dalla radar astronomia si riuscì a scoprire che il pianeta ruota con un periodo di soli 59 giorni, molto più breve del periodo di 87,969 giorni ipotizzato da Schiaparelli.

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      Venere


      Venere - crediti APOD
      Venere - crediti APOD

      A proposito di Venere Schiaparelli scoprì, come già per Mercurio, che la rotazione intorno al proprio asse è molto lenta. In questo caso ipotizzò una rotazione di durata compresa tra i sei e i nove mesi. Gli ultimi dati ci danno un periodo di circa 243 giorni terrestri.

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      Stelle doppie


      Sirio - crediti APOD
      Sirio A e Sirio B - crediti APOD

      Schiaparelli, come si vede nell’ultimo suo diario, in un lasso di tempo che va dal 1875 al momento della pensione (1900), osservò con gli strumenti equatoriali di 8 e 18 pollici della Specola di Milano ben 11.775 stelle doppie. Questo lavoro era utile per conoscere la massa delle stelle.
      Infatti, quando sia nota la distanza del sistema, è possibile ricavare l’orbita vera, a partire da quella apparente che viene misurata con osservazioni successive al telescopio. Si possono quindi risolvere geometricamente o analiticamente (terza legge di Keplero) le orbite e calcolare la massa complessiva delle due stelle.
      In casi particolari, quando è misurabile la posizione del centro di massa del sistema, è possibile ricavare anche le masse dei singoli componenti, cioè delle due stelle del sistema.

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      Storia dell’astronomia


      Sistema eliocentrico, Harmonia Macrocosmica - crediti Wikipedia
      Sistema eliocentricoe, Harmonia Macrocosmica - Crediti: wikipedia

      Schiaparelli fu uno dei maggiori studiosi del suo secolo della storia dell’astronomia antica e viene ricordato per i suoi studi sui Greci e in particolare fu il primo a capire le sfere omocentriche di Eudosso di Cnido. Dopo il suo ritiro dalla direzione dell’Osservatorio dedicò molto tempo all’astronomia Babilonese e a quella nel Vecchio Testamento.
      Schiaparelli era un profondo conoscitore delle sacre scritture delle principali religioni e conoscitore non solo della lingua latina e greca ma anche della lingua ebrea e akkadica.

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      Marte


      Mappa di Marte - 1878
      Mappa di Marte - 1878

      Per le osservazioni di Marte rimandiamo al sito "Le Mani Su Marte" un progetto di riproduzione digitale dei diari manoscritti di Schiaparelli con le osservazioni astronomiche originali fatte durante la sua permanenza a Brera, tra il 1861 ed il 1900.
      freccia link informazioni Vai alla pagina esterna Le mani su Marte
      Qui vogliamo ricordare che alcune fotografie, riprese dalle sonde a distanze relativamente grandi da Marte, sono molto simili ai disegni fatti da Schiaparelli e che tuttora la topografia marziana utilizza la nomenclatura data dall’astronomo di Brera.