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Giovanni Virginio Schiaparelli
Esploratore di nuove terre a cent’anni dalla morte

-- La vita --

  • separatoreLa vita e le opere

    • Giovanni Virginio Schiaparelli nacque a Savigliano (Cuneo) il 14 marzo 1835 e morì a Milano il 4 luglio 1910.
      G. V. Schiaparelli in una copertina della Domenica del Corriere
      G. V. Schiaparelli in una copertina della Domenica del Corriere
      Astronomo di fama mondiale, non trascurò gli aspetti culturali dell’astronomia, alla cui storia dedicò analisi ampie e profonde.
      Compì l’intero ciclo di studi in Piemonte, laureandosi in ingegneria idraulica e architettura civile a soli 19 anni.
      Pochi anni dopo iniziò la sua carriera di astronomo, prima presso l’Osservatorio Reale di Berlino, poi presso l’Osservatorio dello zar di Russia a Pulkovo, ove acquisì quelle competenze grazie alle quali fu chiamato all’Osservatorio milanese di Brera.
      È qui che Schiaparelli scoprì l’asteroide Hesperia, intraprese lo studio delle comete che lo portò a interpretare la natura degli sciami meteoritici come conseguenza del passaggio delle comete e si dedic̣ all’osservazione dei pianeti del Sistema Solare.
      Particolare diari di Schiaparelli
      Un diario con osservazioni di Marte di G. V. Schiaparelli
      Divenuto direttore nel 1862, Schiaparelli fece dotare l’Osservatorio di Brera di un telescopio rifrattore "Merz" da 22 cm, con il quale nel 1875 iniziò le osservazioni di stelle doppie.
      Pochi anni più tardi si dedicò con lo stesso strumento, all’epoca considerato all’avanguardia, alle osservazioni del pianeta Marte, rigorosamente annotate nei suoi diari (ora conservati presso l’Archivio dell’Osservatorio di Brera) e in magnifiche mappe topografiche dettagliate della superficie. Altre informazioni circa il "Pianeta rosso" si ricavano dallo scambio epistolare con lo statunitense Percival Lowell, astronomo dilettante e fondatore nel 1894 del celebre osservatorio astronomico che oggi porta il suo nome a Flagstaff (Arizona).
      Ritratto Percival Lowell
      Ritratto di Percival Powell
      Grazie all’interessamento del Re Umberto I e del Ministro De Santis, Schiaparelli ottenne l’approvazione per l’acquisto di un telescopio rifrattore equatoriale di 50 cm per l’Osservatorio, costruito dalle officine Merz di Monaco di Baviera e Repsold di Amburgo, che divenne operativo nel 1885 nella cupola girevole di nuova costruzione.
      Con questo nuovo e potente strumento continuò le osservazioni di stelle doppie e di Marte, estendendo poi lo studio ad altri pianeti del Sistema Solare. Gli accurati dati planetologici raccolti gli consentirono di elaborare interpretazioni assai influenti sull’astronomia successiva, che mantennero la loro validità fino ad anni recenti (la sua teoria sulla rotazione di Mercurio fu superata solo negli anni sessanta del novecento).
      Quest’attività di ricerca osservativa assai intensa giunse a una svolta nel 1900, quando Schiaparelli, debilitato lasciò la direzione dell’Osservatorio e si dedicò a dare forma organica a studi e risultati rimasti incompiuti o ancora da perfezionare, che spaziavano dalle osservazioni svolte negli anni precedenti alla ricostruzione storica dello sviluppo e del ruolo dell’astronomia nell’antichità.
      Grazie anche alla eccezionale competenza maturata nelle lingue antiche, risalì alle origini dell’indagine del cosmo presso i popoli della Mesopotamia.