La figura ti mostra una porzione della Terra, su cui è raffigurata l'Italia. La croce indica le quattro direzioni dei punti cardinali, segnati anche dalle loro iniziali in rosso. Se ora clicchi sul pulsante di avanzamento, vedrai come avviene il tramonto per le persone che vivono nel nostro paese.

Come vedi, la rotazione della Terra avviene nel senso da Ovest verso Est. In questa animazione il terminatore è allineato nella direzione Nord-Sud. Questo accade solo in due particolari giorni dell'anno chiamati giorni dell'equinozio. Il nome deriva dal fatto che in quei giorni la durata della notte è uguale a quella del giorno. Nel resto dell'anno il terminatore è invece inclinato rispetto alla direzione Nord-Sud.

In realtà sia il terminatore sia la direzione NS sono due cerchi massimi sulla superficie della Terra, per cui l'angolo tra di loro varia a seconda della latitudine. L'angolo massimo tra questa direzione e il terminatore si raggiunge nei due solstizi, quando cioè è massima o minima l'inclinazione tra i raggi solari e l'asse di rotazione della Terra. Per esempio ai 46 gradi di latitudine l'angolo è di circa 32 gradi in queste due occasioni. Le figure seguenti ti mostrano visivamente la situazione.
Questa immagine rappresenta il tramonto per l'Italia nel caso del solstizio d'estate.
Qui invece puoi vedere come l'Italia entra nell'ombra nel caso del solstizio invernale.
Supponi quindi che un giorno il giornale scriva il Sole oggi tramonta alle ore 17:02.

L'ora 17:02 corrisponde al tempo vero locale solo per quell'insieme di punti lungo un particolare meridiano.

Dunque a quell'ora c'è un solo punto dove il meridiano interseca il terminatore; il Sole tramonterà quindi veramente alle 17:02 locali solo per quel punto. Il Sole tramonta anche per tutti i punti lungo il terminatore, ma se essi misurassero il loro tempo a partire dal mezzogiorno locale, l'ora sarebbe diversa dalle 17:02.

Come puoi vedere, alle 17:02 medie ci sono regioni dell'Italia ancora illuminate, ed altre dove il Sole è già tramontato. Al momento degli equinozi, il terminatore è allineato con la direzione NS, così in quel caso possiamo dire che il tramonto avviene alla stessa ora locale per molte persone (tutte quelle che vivono lungo lo stesso meridiano, guarda la linea rossa), non solo quelle vicino ad un singolo punto.

In tutte le altre zone dell'Italia il tramonto (e quindi l'alba) avvengono ad un'ora diversa. Non possiamo dunque regolare la vita civile fondandoci su questo fenomeno naturale. Se per esempio si dicesse le lezioni scolastiche saranno tenute dall'alba a quando il Sole è alla massima altezza sull'orizzonte, allora accadrebbe che in città diverse le lezioni inizierebbero in orari diversi.

Alla latitudine di 45o una distanza di 19,5 km corrisponde ad 1 minuto di differenza. Tra le stazioni di Venezia e Torino c'è una distanza di 420 km (guarda il website delle FS!). Se le due città fossero sullo stesso parallelo, e il treno viaggiasse lungo questo parallelo, ci sarebbe una differenza di circa 21 minuti nell'orario del tramonto e degli altri eventi astronomici. La differenza reale non sarà molto diversa, diciamo quindi attorno ai 20 minuti.

Supponi allora di trovarti a Torino e di telefonare ad una persona di Venezia dicendo ``arrivo al tramonto'', intendendo però il tuo tramonto! A Venezia il Sole tramonta 20 minuti prima di Torino, quindi faresti aspettare la persona inutilmente.

Dobbiamo dunque intenderci su un'orario comune che vada bene per tutto il paese. D'altra parte questa convenzione non può essere estesa troppo al di fuori dell'Italia. Non possiamo pretendere che tutte le scuole del mondo abbiano un'orario dalle 8 alle 13 dell'ora italiana, altrimenti in Australia si andrebbe a scuola di notte!

Si è quindi stabilito di dividere la Terra in zone con lo stesso orario, con differenze però di un'ora tra una zona e l'altra. La scelta naturale è quella di dividerla in spicchi, detti fusi orari, e quindi separati tra di loro da un meridiano. In tal caso infatti le differenze di tempo tra un bordo e l'altro dello spicchio sono le stesse indipendentemente dalla latitudine. In molti casi i confini degli spicchi sono stati modificati in modo da seguire i confini delle nazioni invece di un meridiano.

Passa ora alla lezione successiva.


Last modified: May 19, 1998