I telescopi rifrattori
Fino dal XIII secolo era noto l'uso di pezzi di vetro, chiamati vetri
lenticchie o lenti, per correggere la presbiopia. Tuttavia,
è solo all'inizio del Seicento che occhialai olandesi realizzano
un sistema - obiettivo con lente convergente e oculare con lente
divergente - per vedere oggetti lontani. È , infine, Galileo
Galilei, in una notte del 1609, il primo a volgere il cannocchiale al cielo
e a dare inizio ad una nuova, fondamentale avventura della conoscenza.
I primi telescopi, in cui l'oculare divergente era stato sostituito da
uno convergente, erano soggetti ad un difetto, l'aberrazione cromatica,
l'impossibilità , cioè , di concentrare nello stesso punto,
sul piano focale dell'obiettivo, radiazioni di colori diversi. Solo a metà
del Settecento si trovò il modo di correggere questo difetto, utilizzando
obiettivi composti da due lenti fatte di paste vitree diverse.
Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, grazie alla nuova
tecnica e ai miglioramenti introdotti nella lavorazione del vetro da Joseph
von Fraunhofer si riuscirono a costruire telescopi con prestazioni sempre
migliori, dal riflettore Dorpat da 24 cm fino ai grandi rifrattori da 74
cm dell'Osservatorio di Nizza, da 91 cm dell'Osservatorio del Lick e da
100 cm dell'Osservatorio di Yerkes.
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