LE NEBULOSE

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le nebulose sono regioni di gas rarefatto e polveri, dall'aspetto diffuso, presenti un pò dovunque nella nostra e in altre galassie. Un tempo venivano indicate così tutte le sorgenti luminose distanti e dall'aspetto diffuso. In seguito ci si accorse che molte di esse erano in realtà galassie esterne, come per esempio la nebulosa di Andromeda.
Generalmente si distingue tra nebulose oscure e luminose: queste ultime sono nubi di gas illuminate da una stella. Esse si formano in vari modi, ad esempio nell'esplosione di una supernova, oppure quando una nebulosa planetaria espelle gli strati esterni di gas: in questo caso, al centro della nebulosa resta una stella molto calda, che emette radiazione ultravioletta; la radiazione eccita il gas della nebulosa e fa sì che esso emetta luce. Nel caso del residuo di una supernova, il gas ha una velocità di 1.000-2.000 Km/s e nella collisione con il gas interstellare si riscalda, emettendo radiazione. Inoltre gli elettroni di questo gas vengono accelerati dal campo magnetico di quest'ultimo ed emettono onde radio, attraverso un meccanismo che prende il nome di sincrotrone.
Esistono poi le nebulose a riflessione, le quali contengono anche grani di polvere che diffondono la luce delle stelle vicine.

Le nebulose oscure sono invece nubi di gas contenenti polvere e prive di stelle che le illuminano; esse non emettono luce e oscurano anche eventuali sorgenti retrostanti.
 
La nebulosa NGC 604 nella costellazione del triangolo. NGC 604 si trova nei dintorni della galassia M33, ed è una grande regione di formazione stellare: misura quasi 1500 anni luce e vi si contano più di 200 stelle calde e massicce. Esse riscaldano il gas e ne provocano la luminescenza osservata. (HST)

 
 
La nebulosa Eta Carinae consiste di due enormi nubi fluttuanti di gas e polvere. Questa immagine è stata riprocessata attraverso varie tecniche e possiede una delle più alte risoluzioni: anche se la nebula dista più di 8000 anni luce da noi, vi si possono distinguere particolari delle dimensioni di "appena" 15 miliardi di chilometri, paragonabili a quella del nostro Sistema Solare. (HST)

 
N132D, un resto di supernova nella Grande Nube di Magellano, la maggiore delle due galassie più vicine alla nostra. La complessa struttura del gas è dovuta alla collisione del materiale caldo espulso dalla supernova ad alte velocità (più di 2000 chilometri al secondo) con il gas freddo interstellare. Questo impatto produce un fronte d'urto che emette radiazione. I filamenti blu-verdi corrispondono a regioni di gas ricco di ossigeno, emesso dal centro della stella.
(HST)

 
 
 
La nebulosa chiamata "Cygnus Loop" copre una regione del cielo pari a 6 volte il diametro della luna piena. É il residuo dell'esplosione di una supernova, avvenuta 15.000 anni fa. 
(HST)

 
 
 
La nebulosa planetaria NGC 7027, che si trova a 3.000 anni luce nella costellazione del Cigno, mostra nuovi dettagli sulla morte di una stella.
(HST)

 
 
 
La nebulosa oscura NGC 3324, che si trova a 9.000 anni luce da noi. 
(Cortesia Bill Arnett)

 
 
 
La Helix Nebula, nella costellazione dell'Acquario. É la più vicina nebulosa planetaria. Le formazioni a cometa che vi si osservano sono probabilmente il risultato di collisioni tra il gas caldo emesso dalla stella e nubi di gas più freddo dell'ambiente circostante. 
(HST)

 
 
 
NGC 6523, la Nebulosa Laguna, prende il suo nome dalla striscia oscura di polvere che separa le due regioni brillanti. Dista da noi 4.500 anni luce e si trova nella costellazione del Sagittario. 
(HST)

 

Alcuni fra gli oggetti più peculiari sono le nebulose oscure. Si tratta di aggregati di materia che possono essere rivelati solo grazie al fatto di nascondere le stelle retrostanti. Questi globuli scuri possono essere la futura sede di formazione stellare.
 
 
Una nebulosa oscura sullo sfondo luminoso dele stelle della Via Lattea. L'oggetto è stato catalogato come Feitzinger e Stuwe "1-457" ed è probabilmente abbastanza vicino: forse solo 1000 ani luce (Two Micron All Sky Survey Project; IPAC / U. Mass.).

 

La Nebulosa Trifida nella costellazione
del Sagittario. (SEDS)
 
 
 

M27, la nebulosa a forma di manubrio, nella
costellazione della Volpetta. (SEDS)
 
 

La Nebulosa di Orione vista dal VLT (ESO).







Alcune nebulose, oltre che essere oggetti molto spettacolari se fotografati anche con piccoli strumenti, sono dei veri e propri laboratori di astrofisica. Gli astronomi, dallo studio delle delicate strutture di alcune di esse sono in grado di determinare molti parametri dell'ambiente astrofisico in cui si formano.
 
La nebulosa NGC 7635 circonda la stella BD+602522. L'emissione energetica da questa stella contribuisce ad ionizzare il gas della nebulosa e l'interazione fra il vento della stella ed il mezzo interstellare ne modella la forma (Donald Walter; SCSU et al., WFPC2, HST, NASA).

ANIMAZIONI

La pulsar nella nebulosa del Granchio, MPEG, 1,1 Mb (STScI)
Formazione della nebulosa Helix, MPEG, 1,2 Mb (STScI)
La nebulosa M20, QT, 10.4 Mb (STScI)