SATELLITI DI GIOVE
I principali satelliti di Giove sono:
Adrastea, Amalthea, Ananke, Callisto, Carme, Elara, Europa, Ganimede,
Himalia, Io, Leda, Lysithea, Metis, Pasiphae, Sinope e Thebe.
Immagine del satellite Amalthea ripresa dal Voyager 1 nel 1979. (Calvin
J. Hamilton) |
La scoperta del satellite Leda, uno dei più piccoli e meno
conosciuti. (HST) |
Satellite Distanza Raggio
Massa Scopritore Data della
(x1000
km) (km) (kg)
scoperta
--------- -------- ------ -------
---------- ----------
Adrastea 129
10 1.91e16 Jewitt
1979
Amalthea 181
98 7.17e18 Barnard
1892
Ananke 21200
15 3.82e16 Nicholson 1951
Callisto 1883
2400 1.08e23 Galileo
1610
Carme 22600
20 9.56e16 Nicholson 1938
Elara 11737
38 7.77e17 Perrine
1905
Europa 671
1569 4.80e22 Galileo
1610
Ganymede 1070
2631 1.48e23 Galileo
1610
Himalia 11480
93 9.56e18 Perrine
1904
Io
422 1815 8.94e22 Galileo
1610
Leda 11094
8 5.68e15 Kowal
1974
Lysithea 11720
18 7.77e16 Nicholson 1938
Metis
128 20 9.56e16
Synnott 1979
Pasiphae 23500
25 1.91e17 Melotte
1908
Sinope 23700
18 7.77e16 Nicholson 1914
Thebe
222 50 7.77e17
Synnott 1979
La configurazione dei satelliti di Giove alle 15 del 30 gennaio
2001 (Stefano Covino).
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Satelliti medicei o galileiani
Io, Europa, Ganimede, Callisto sono i più grandi e sono detti "satelliti
galileiani", perchè sono stati osservati per la prima volta al cannocchiale
da Galileo Galilei. La scoperta che il centro del moto di tali satelliti
non è la Terra bensì Giove, è stato uno dei maggiori
punti a favore della teoria copernicana (o eliocentrica) del moto planetario.
Ganimede, con i suoi 5.280 Km di diametro, è il più grande
satellite del Sistema Solare.
Le orbite di Io, Europa e Ganimede sono legate tra loro da una risonanza
orbitale, cioè i loro periodi orbitali stanno tra loro nel rapporto
1:2:4. Questo è dovuto alle forze mareali che si esercitano tra
essi.
Immagine di Callisto del Voyager 2, ripresa nel 1979. Si vede bene
la superficie ricca di crateri. In alto a sinistra, un enorme bacino d'impatto
con strutture ad anello concentriche. (Calvin J. Hamilton) |
Catena di crateri d'impatto sulla superficie di Callisto, ripresa
dalla navicella Galileo nel 1996. (NASA/JPL) |
Immagine di Europa in falsi colori, ripresa dalla navicella Galileo
nel 1996. In blu, i terreni ghiacciati. (NASA/JPL) |
Europa in colori naturali (a sinistra) e falsi (a destra). In marrone
scuro il materiale roccioso, in azzurro chiaro, i terreni ghiacciati. (NASA/JPL) |
Immagine di Europa ripresa dall Voyager 2. (Calvin J. Hamilton) |
Il disco intero di Ganimede. La regione scura è la Galileo
Regio, del diametro di 3200 Km. Le macchie chiare sono i crateri d'impatto
più recenti. (Calvin J. Hamilton) |
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Immagine di Io ripresa dal Voyager 1 nel 1979. Il colore è
dovuto all'abbondanza di zolfo. Le zone chiare sono ricche di diossido
di zolfo; si notano sulla superficie bocche vulcaniche e vicino ai poli
delle catene montuose, dell'altezza di 8 Km. (Calvin J. Hamilton) |
Pennacchi vulcanici dell'altezza di 100 Km, sulla superficie di Io.
L'immagine è del Voyager 2 (1979). L'eruzione è durata forse
più di quattro mesi. (NASA/JPL) |
Due immagini di Io prese dal Telescopio Spaziale Hubble a distanza
di poco più di un anno. Si notano nuove macchie chiare nell'immagine
più recente, forse dovute all'eruzione del vulcano Ra Patera. (HST) |
Emissioni aurorali su Io (NASA). |
Eruzione su Io ripresa dalla sonda Galileo (NASA). |
ANIMAZIONI
Io, MPEG, 889 Kb(NASA/JPL)
Io ed i vulcani
alla superficie, AVI, 3.7 Mb (NASA/JPL)
Sorvolo di Io,
AVI, 2.6 Mb (NASA/JPL)
Io, Giove ed
il Sole, MPEG, 656 Kb (NASA/JPL)
Europa, MPEG,
1.1 Mb (STScI)
Ancora Europa,
MPEG, 841 Kb (NASA/JPL)
Sorvolo di Ganimede,
AVI, 3.2 Mb (NASA/JPL)
Ganimede, MPEG,
841 Kb (NASA/JPL)
Callisto, MPEG,
793 Kb (NASA/JPL)
Amalthea, Giove
ed il Sole, MPEG, 607 Kb (NASA/JPL)
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