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Il micrometro è costruito dalla ditta francese Meca-Precis su richiesta della Commission des Etoiles Doubles della Société Astronomique de France. Lo strumento funziona secondo il concetto proposto da Lyot e Camichel, che utilizza il potere birifrangente dei cristalli di spato d'Islanda. La luce proveniente dalla stella passa per una lamina di spato a facce piane e parallele, tagliata in modo che l'asse di simmetria cristallina sia parallelo a uno dei lati; l'orientazione della lamina rispetto all'asse ottico (sia l'angolo di tilt, cioè l'angolo tra la normale al piano della lamina e la direzione di osservazione, sia l'angolo di rotazione del lato nel piano della lamina) può essere regolata con precisione per mezzo di due viti micrometriche. Quando l'angolo di tilt è nullo è visibile una sola immagine della stella doppia. Se invece la lamina viene inclinata rispetto alla linea di vista l'immagine si sdoppia, e la distanza apparente tra le due immagini è tanto più grande quanto maggiore è il tilt; analogamente la rotazione della lamina cambia l'azimut della direzione delle due immagini. Per effettuare la misurazione l'osservatore deve regolare l'inclinazione della lamina in modo che le due immagini della stella doppia siano disposte secondo una configurazione geometrica regolare (un quadrato oppure un allineamento di quattro punti equidistanti); questa configurazione può essere ottenuta in modo abbastanza preciso in quanto l'occhio è in grado di apprezzare anche piccole discrepanze da una situazione di simmetria (mentre non è altrettanto bravo a giudicare con precisione il valore del rapporto tra due misure diverse). Dopo aver regolato il micrometro in questo modo, si legge sulle scale graduate l'orientazione della lamina, che ha proprietà ottiche e spessore noti; da questi si può calcolare lo spostamento tra le due immagini rifratte e quindi la separazione angolare e l'angolo di posizione tra le due componenti del sistema binario.
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