Ricognizione del patrimonio storico moderno dell'Osservatorio Astronomico di Brera
Scheda no. 43

Numero di inventario:
43
Denominazione:
Termoigrografo Filotecnica Salmoiraghi
Dimensioni:
31(w) ☓ 21.5(p) ☓ 32(h)
Costruttore:
Filotecnica Salmoiraghi (Milano)
Collocazione attuale:
Merate, sottotetto, secondo ripostiglio da sinistra (702)
Proprietà:
Pietro Broglia
Fotografie:

Strumento chiuso Strumento aperto (il coperchio è stato rimosso) Il retro dello strumento con i due sensori di umidità (sopra) e temperatura (sotto) Particolare della base dello strumento con la leva di sollevamento dei pennini Barra di sollevamento dei pennini disattivata Barra di sollevamento dei pennini attivata Targhetta con il marchio di fabbrica e il numero di serie Veduta dall'alto del tamburo, con la chiave di carica e l'etichetta con i valori delle velocità di rotazione Lo strumento visto dalla parte anteriore Molla di fissaggio della carta chiusa Molla di fissaggio della carta aperta Cilindro di trasporto della carta in posizione Cilindro di trasporto della carta smontato Corona dentata fissa attorno a cui si muove il cilindro di trasporto della carta Parte inferiore del cilindro di trasporto della carta, con i due assi (A e B) che forniscono diverse velocità di rotazione Particolare del bilancere del pennino dell'igrometro, agganciata alla ciocca di capelli Particolare del bilancere del pennino dell'igrometro, agganciata alla ciocca di capelli Veduta laterale del bilancere del pennino dell'igrometro, agganciata alla ciocca di capelli Particolare della lamina metallica che funge da sensore di temperatura Veduta laterale della lamina metallica (sensore di temperatura)

Descrizione:
Termoigrografo Filotecnica Salmoiraghi, usato per rilevare le condizioni ambientali nelle cupole dei telescopi. Proprietà personale di Pietro Broglia, che lo ha avuto dal prof. Tagliaferri [fonte: Pietro Broglia].

Una targhetta sulla base dello strumento riporta il numero di matricola 86304.

Il termoigrografo è uno strumento che registra su un foglio di carta il grafico delle variazioni della temperatura e dell'umidità ambientale. In questo caso si tratta di uno strumento che funziona in modo puramente meccanico: il tamburo registratore, su cui viene fissata la carta da grafico, è fatto ruotare da un congegno a molla, che deve essere caricato periodicamente per mezzo della apposita chiave situata sulla sommità del tamburo. Il congegno a molla è contenuto interamente all'interno del tamburo rotante e fa girare un piccolo pignone dentato (ingranaggio) che fuoriesce dalla base inferiore del cilindro e che si accoppia a una corona dentata posta alla base dell'albero di rotazione del tamburo che fuoriesce dalla base. Questa corona è fissa (non può ruotare rispetto alla base) in quanto deve servire unicamente come punto di appoggio per il pignone, che ruota intorno ad essa.

La velocità di rotazione può essere selezionata scegliendo tra due valori che corrispondono approssimativamente a una rotazione completa del cilindro in una settimana oppure in un giorno. In realtà, come riportato su una targhetta posta nella parte superiore del cilindro, la durata di una rivoluzione completa è un po' superiore, rispettivamente 7.33 giorni (posizione A) o 29.20 ore (posizione B), sia per dare un certo margine di tempo a chi deve cambiare la carta, sia perché una piccola parte della carta non è scrivibile perché coperta dalla lamina metallica che fissa il foglio al tamburo. La selezione della velocità si fa spostando il pignone dentato tra i due alberi motori che sporgono dalla base inferiore del cilindro e che ruotano a velocità diverse, contrassegnati con le lettere A e B. Lo strumento veniva usato con carta da grafico stampata appositamente, con le divisioni dei tempi sull'asse delle ascisse poste alla distanza esatta richiesta dalla velocità di rotazione e con le indicazioni dei giorni della settimana o delle ore del giorno, e con gli assi delle ordinate non rettilinei ma tracciati secondo un arco di cerchio, in modo da seguire la traiettoria curva del braccio del pennino attorno al suo fulcro (vedi scheda 45).

Il sensore di temperatura è una lamina bimetallica avvolta a spirale; le variazioni di temperatura provocano una dilatazione o contrazione differente per i due metalli e quindi fanno piegare la lamina; questo movimento viene trasmesso al pennino attraverso un sistema di leve.

Il sensore di umidità è costituito da una ciocca di capelli e sfrutta il fatto che la lunghezza dei capelli aumenta al crescere dell'umidità: le molecole di acqua si inseriscono nei legami idrogeno delle catene di cheratina che costituiscono il capello e ne cambiano la struttura secondaria. Questo effetto è maggiore per i capelli biondi, che possono subire un allungamento fino al 2.5% quando l'umidità passa dallo 0% al 100%. I capelli sono tesi tra due morsetti contenuti in una gabbia cilindrica di protezione. Su di essi, al centro, è appoggiato un peso collegato a un bilancere; quando il capello si allunga il peso scende, trasmettendo il suo movimento, amplificato da una leva, al pennino scrivente.

Stato di conservazione:
Discreto.