Il pianeta è molto basso sull'orizzonte di Milano, tra i 20 e i 22 gradi,
in una posizione ``che nel nostro clima già si deve considerare come poco
favorevole allo studio di oggetti così minuti e così difficili,
quali sono le macchie e le linee di Marte''. Ma due circostanze
compensarono il pianeta basso sull'orizzonte: l'atmosfera tranquilla e il
notevole diametro apparente del disco, grande come era stato solo
nell'opposizione del 1879.
Sono queste le ultime osservazioni astronomiche di Schiaparelli che, nel 1900,
andò in pensione. Ammalato agli occhi non guardò più il cielo, pur
continuando a frequentare l'Osservatorio.
Così Schiaparelli conclude l'ultima Memoria ai Lincei: ``Ciò che ora più di
tutto abbisogna è l'osservazione diligente, accompagnata da misure, di tutte
le più minute ed in apparenza insignificanti particolarità dei medesimi,
e la loro descrizione esatta fatta con animo libero da ogni preoccupazione
teorica. Sotto questo riguardo tutto dobbiamo sperare dalla fotografia''.
L'osservazione visuale del pianeta lascia spazio alle tecniche nuove.
|