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Il satellite CoRoT: uno sguardo alle stelle vicine al Sole

24 ottobre 2008: intervista a Ennio Poretti

Venerdì 24 ottobre 2008 sulla rivista "Science" è apparso un articolo sui risultati ottenuti dai dati che sono arrivati dal Satellite CoRot (COnvection, ROtation and planetary Transits) su alcune stelle simili al Sole e che mostrano variazioni molto piccole della luminosità.
Questi nuovi risultati si aggiungono a quelli già ottenuti nella ricerca di sistemi extrasolari.
Il satellite è stato proposto inizialmente dalla Francia e si basa ora su una collaborazione fra diverse nazioni europee e il Brasile.
Lanciato nel dicembre 2006 raccoglie dati su stelle situate nella stessa regione galattica ove si trova il Sole.
L’Osservatorio Astronomico di Brera è responsabile dell’osservazione da Terra di alcune stelle pulsanti, continuando così la sua lunga tradizione in questo campo.

Immagine del lancio del satellite CoRoT.
Il lancio del satellite CoRoT.

Perchè un satellite come CoRoT sta osservando le stelle vicine al nostro Sole?
CoRoT da quasi due anni studia le stelle della nostra galassia per carpire i segreti della loro struttura interna e per scoprire la presenza di pianeti attorno ad esse.
Né la struttura interna né i pianeti sono visibili direttamente.

Come si può studiare qualcosa che non si vede?
Noi possiamo fare ipotesi su come è fatto l’interno della nostra Terra studiando come si propagano i terremoti.
Allo stesso modo, sulla superficie delle stelle si osservano delle vibrazioni dovute a fenomeni fisici che avvengono al loro interno.
Studiandoli con l’astrosismologia si può capire in che modo l’energia viene portata dal nucleo verso l’esterno, quanto è vecchia la stella, quando i cambiamenti saranno così tanti che la stella cambierà il suo raggio...

Una stella come il Sole può diventare più piccola o più grande di come è adesso?
Si, quando ci sarà troppo elio al suo interno il suo motore nucleare comincerà a tossire.
Dovrà darsi una sistemata per tornare a funzionare bene e allora cambierà raggio.
Quando cambierà il raggio cambieranno anche le frequenze delle variazioni osservate.
Se le misuriamo, come fa CoRoT, possiamo capire cosa sta succedendo sotto la superficie.
Osservando tante stelle e mettendole in ordine di età possiamo capire tutti i passaggi che avvengono sulla scala di miliardi di anni.

Ma cosa misura esattamente CoRoT?
La luminosità delle stelle.
Le vibrazioni producono debolissime variazioni nella luminosità della stella, circa 10 parti su un milione, che vengono misurate ogni 32 secondi per decine e decine di giorni.
Solo così si possono riconoscere e separare da altri effetti, come le altrettanto piccole strutture della superficie.
È questo che è stato fatto per le stelle descritte nell’articolo.

E come fa CoRoT a scoprire i pianeti? Non potrà fare tutte queste cose...
Si, invece.
Un pianeta quando passa sul disco della sua stella ne indebolisce, sempre di pochissimo, la luminosità.
Ecco che CoRoT può osservare anche questo fenomeno che avviene rapidamente ma si ripete ad ogni passaggio del pianeta.
Così si può riconoscere dagli effetti delle vibrazioni e delle strutture superficiali.
Ne ha già scoperti cinque di dimensioni simili a quella di Giove, il pianeta più grosso del sistema solare.

Una bella fortuna avere CoRoT in orbita allora ....
Si, ci aspettiamo molto dall’analisi delle sue osservazioni. Finora siamo solo all’inizio.
Vi terremo informati...

Per saperne di più

vai al sito ufficiale di CoRoT (in inglese/francese)
vai all’articolo su ScienceDaily (in inglese)