I Maksutov-Cassegrain
sono caratterizzati da:
-
ottima correzione delle principali
aberrazioni, in particolare di quella cromatica
-
eccellente nitidezza
-
elevata lunghezza focale (forti
ingrandimenti)
-
ridotta ostruzione del secondario
-
aperture relative piccole
(f / 15 - f / 20)
-
tubo ottico chiuso (bassa
turbolenza interna e notevole durata delle ottiche)
-
assenza di sostegni a crociera
sul secondario (migliore qualità dell'immagine)
-
peso ed ingombro contenuti
-
tiraggio elevato
-
grande disponibilità
di accessori
Gli altri
schemi.
Quelli che abbiamo descritto
fin qui sono i telescopi più diffusi sul mercato.
Esistono però un'infinità
di altri schemi ottici per telescopi, che per evidenti motivi non possiamo
illustrare in questa pagina. Se volete approfondire la conoscenza sui diversi
tipi di telescopi, potete acquistare delle pubblicazioni
specifiche che trattano l'argomento in modo esauriente.
Glossario.
Aberrazioni
ottiche
Sono caratteristiche indesiderate
dei mezzi ottici (lenti e specchi) che provocano deformazioni dell'immagine.
Ne esistono di diversi tipi, ma qui ricordiamo le più importanti:
-
ABERRAZIONE
SFERICA - è dovuta al fatto che i raggi che incidono su una
lente (o su uno specchio) nei pressi del suo centro ottico (raggi parassiali)
vengono focalizzati più lontani rispetto a quelli marginali. L'esistenza
di infiniti fuochi fra quello marginale e parassiale provoca una sfocatura
dell'immagine.
-
ABERRAZIONE
CROMATICA - è dovuta al fatto che ogni vetro rifrange in
modo diverso le diverse lunghezze d'onda che compongono la luce incidente.
Ad esempio, le lunghezze d'onda del blu vengono focalizzate prima di quelle
del rosso e ciò crea una fastidiosa alonatura iridescente sull'immagine.
Gli specchi ne sono esenti, perchè riflettono la luce e non la rifrangono.
Per ridurre tale aberrazione si usano vetri a bassa dispersione (ED) e/o
combinazioni di lenti concave e convesse: le prime, infatti, sovracorreggono
l'aberrazione e le ultime la sottocorregono.
-
COMA
- Mentre le due aberrazioni precedenti si verificano lungo l'asse ottico
(aberrazioni assiali), il coma si presenta al fuori di esso (aberrazione
extrassiale). E' un'aberrazione simile a quella sferica, ma è dovuta
alla diversa focalizzazione dei raggi paralleli che incidono obliquamente
su una lente o su uno specchio. Ciò provoca una deformazione dell'immagine,
che assume l'aspetto di una cometa (di qui il nome). Il coma è evidente
soprattutto nei telescopi riflettori, e in particolar modo in prossimità
del bordo del campo.
Apertura
E' il diametro dell'obbiettivo
ed è anche la caratteristica più importante
di un telescopio. Maggiore è l'apertura, maggiore sarà
la luminosità (ovvero la capacità di catturare la luce),
maggiore sarà il potere risolutivo (la capacità di distinguere
i dettagli) e maggiore sarà il potere di ingrandimento.
Apertura
relativa (f / )
E' il rapporto tra la
lunghezza focale del telescopio e il suo diametro.
Collimazione
E'
l'allineamento degli elementi ottici del telescopio su un unico asse (asse
ottico).
Guadagno
di luminosità
E'
il rapporto fra il diametro dell'obiettivo e la pupilla dell'occhio elevato
al quadrato
Ingrandimento
E'
il fattore che definisce quante volte un oggetto viene visto più
grande (o più vicino). Si calcola dividendo la focale dell'obiettivo
per quella dell'oculare. Se ad esempio si monta un oculare da 5 mm su un
telescopio di 2000 mm focale, l'ingrandimento ottenuto sarà pari
a 400 volte (400 x).
Lunghezza
focale
E' la distanza che intercorre
tra la lente (o lo specchio) e il fuoco che essa genera. E' un parametro
molto importante nella scelta di un telescopio, che influenza il potere
di ingrandiemento.
Ostruzione
od Otturazione
Nei
telescopi a specchi, è il rapporto tra il diametro del secondario
e quello del primario.
Potere
risolutivo
E'
la capacità di un obiettivo di distinguere i particolari di un'immagine.
Si calcola approssimativamente applicando la formula di Dawes:
Pr
= 120 / D (mm)
dove
D = diametro dell'obiettivo
Pupilla
d'uscita
E'
il rapporto tra il diametro dell'obiettivo e l'ingrandimento.
Trattamento
antiriflesso
E?
un trattamento che si esegue sulle lenti per aumentarne la trasmittanza,
ovvero la quantità di radiazione che le può attraversare
senza essere riflessa dalle superfici del vetro. Si ottengono per deposizione
sotto vuoto spinto di strati di ossidi metallici. Possono essere monostrato
(in questo caso la trasmittanza non supera il 96-98%) o multistrato (SMC).
Questi ultimi sono molto più costosi ma la trasmittanza raggiunge
valori superiori al 99%. |