La traduzione del libro di Tolomeo si deve all'astronomo arabo Al Sufi.

Gli arabi erano comunque   degli ottimi osservatori del cielo e conoscevano già buona parte delle stelle citate nel trattato, alle quali avevano tra l'altro dato un nome.

I Greci invece non usavano dare alle stelle nomi particolari e per individuarle si limitavano a descriverne la posizione nella costellazione che le conteneva.

 

Al giorno d'oggi siamo a conoscenza dell'esistenza del trattato di Tolomeo solo perché ci è giunta la sua traduzione e non l'originale che invece è andato perso.

Molti dei nomi islamici delle stelle sono stati mantenuti mentre per le costellazioni sono stati adottati i nomi latini.

Risultato: ancora oggi troviamo che molte stelle hanno nomi in lingua araba mentre le costellazioni hanno nomi in latino.

Esempio:

La stella in apparenza più luminosa della costellazione di Andromeda, ovvero Alfa Andromedae secondo la convenzione di Bayer, è anche nota con il nome arabo di Alpheratz, " l'ombellico del cavallo".

Nella cultura araba infatti in questa regione del cielo era stata rappresentata la Costellazione del Cavallo.

                

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