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Sul tubo più piccolo sono anche praticati altri due fori, anch'essi dotati di un loro blocchetto con madrevite saldato all'interno del tubo, posti in posizione simile a quelli occupati dalle viti di bloccaggio, ma più vicini alla flangia filettata per l'obiettivo. Se si usassero questi fori in corrispondenza delle finestrelle, il tubo più piccolo risulterebbe inserito più profondamente entro il tubo principale e quindi la lunghezza totale dell'insieme risulterebbe inferiore di 3.4 cm. Tuttavia questi secondi fori, pur avendo diametro uguale a quelli occupati dalle viti, hanno madreviti con passo diverso e quindi per montare lo strumento in questo modo occorrerebe usare viti diverse. I segni di usura e di ossidazione sul tubo suggeriscono che il complesso non è mai stato utilizzato in questo modo alternativo.
Il tubo principale, verso la sua metà, è circondato da un anello in ottone che si allarga su un lato a formare una sbarra che evidentemente serviva per fissare il tubo alla sua montatura. La sbarra porta tre grosse viti: quella centrale ha la testa posta internamente al tubo e fissa l'anello al tubo stesso. Alla testa di questa vite si accede svitando un apposito tappo a vite posto sul lato opposto dell'anello di ottone, che libera un foro di dimensioni sufficienti a farvi passare un cacciavite.
La parte del tubo opposta alla sede dell'obiettivo ha tre fori passanti non filettati spaziati di circa 120° tra di loro, alla distanza di 6.2 mm dal bordo del tubo. In posizione angolare intermedia tra due di questi fori sono praticati altri due fori passanti, allineati secondo l'asse del tubo, distanti rispettivamente 13.9 e 26.1 mm dal bordo del tubo. In corrispondenza del foro più distante dal bordo è posto, all'interno del tubo, un blocchetto di ottone che ospita una madrevite; il blocchetto è fissato al tubo per mezzo di due viti, poste a lato della madrevite.
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