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La curiosità del mese

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Scusi dov’è il Nord?

La curiosità del mese di marzo 2015 a cura di Tomaso Belloni


Fig. 1 - Polaris e gli asterismi del Piccolo Carro di cui fa parte e del Grande Carro. Crediti: APOD dell'8 gennaio 2007 - http://apod.nasa.gov/apod/ap070108.html
Fig. 1 - - Polaris e gli asterismi del Piccolo Carro di cui fa parte e del Grande Carro. Crediti: APOD dell'8 gennaio 2007

Oggi parliamo della stella polare (nome ufficiale Polaris).
Se chiedete in giro molti vi risponderanno che si tratta della stella più brillante del cielo, cosa assolutamente non vera.
La stella più brillante del cielo è Sirio, ben visibile nelle notti invernali. Polaris è tremila volte meno brillante di Sirio.
Però come tutti sanno indica il nord, trovandosi esattamente nella posizione del polo nord celeste, ovvero il prolungamento dell’asse di rotazione della terra.
In realtà non è nemmeno vero questo: è vicina, ma non coincidente.
Ai nostri giorni si trova a 0.75 gradi dal polo, ovvero a una distanza angolare pari a quasi una volta e mezza la dimensione apparente della luna.
Dico ai nostri giorni perchè l’asse della terra di sposta seguendo il moto di precessione (come una trottola), per cui nel tempo il polo celeste si sposta.
Cinquemila anni fa il ruolo di stella polare era interpretato dalla stella Thuban nella costellazione del drago, molto meno brillante.
0.75 gradi è abbastanza vicino al polo per permetterne l’uso per la navigazione.

Fig. 2 - Immagine raffigurante le tracce (star trails) lasciate dalle stelle mentre ruotano intorno al polo nord celeste per effetto della moto di rotazione terrestre. Crediti: APOD del 3 marzo 2013 - http://apod.nasa.gov/apod/ap130303.html.
Fig. 2 - Immagine raffigurante le tracce (star trails) lasciate dalle stelle mentre ruotano intorno al polo nord celeste per effetto della moto di rotazione terrestre. Crediti: APOD del 3 marzo 2013.

Al polo sud non siamo così fortunati: la stella visibile a occhio nudo più vicina al polo sud celeste è Sigma Octantis, che però è appena visibile a occhio nudo in una notte serena, quindi poco utilizzabile per navigare.
OK. Polaris è una stella che oggi è vicino al polo celeste ed è la stella più brillante della costellazione dell’Orsa Minore.
Ma che stella è?
Si tratta di una supergigante gialla con una massa di quattro volte e mezza quella del nostro sole, situata a più di 400 anni luce da noi.
Due cose vale la pena di dire su Polaris.
La prima è che si tratta di una stella variabile del tipo Cefeide, ovvero una stella che varia la sua luminosità periodicamente con un periodo di circa quattro giorni.

Fig. 3 - L'asterismo del Piccolo Carro che fa parte della costellazione dell'Orsa Minore di cui Polaris e' la stella piu` brillante. Crediti: APOD del 14 maggio 2011 - http://apod.nasa.gov/apod/ap110514.html
Fig. 3 - - L’asterismo del Piccolo Carro che fa parte della costellazione dell’Orsa Minore di cui Polaris è la stella più brillante. Crediti: APOD del 14 maggio 2011.

Le Cefeidi sono un tipo di stelle fondamentali per l’astronomia (vedi la curiosità di novembre 2009: "Cosa sono le Candele Standard?" by Gabriele Ghisellini).
La seconda cosa da dire è che Polaris non è una stella singola, ma un sistema multiplo.
La luce che vediamo è principalmente della stella A, ma ci sono due compagne meno luminose: la stella B è una stella di sequenza principale (come il Sole) che orbita intorno alla stella A a una distanza di 2400 unità astronomiche (l’unità astronomica è la distanza media della terra dal sole) e la stella Ab che orbita intorno alla stella A a una distanza di meno di 20 unità astronomiche, circa la distanza di Urano dal Sole.

Fig. 4 - Rappresentazione artistica del sistema di Polaris. Crediti: Wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/Polaris
Fig. 4 - Rappresentazione artistica del sistema di Polaris. Crediti: Wikipedia.

La stella B si può vedere con un piccolo telescopio, dato che è stata scoperta nel 1780 da William Herschel con appunto un piccolo telescopio.
La stella Ab è così vicina alla stella A e così debole che non è nemmeno sicuro se orbiti nella stessa direzione della stella B o no.
Ma non finisce qui: ci sono anche due altre stelle nel sistema, molto più distanti, chiamate con poca fantasia stelle C e D, ma non è sicuro che siano legate a Polaris.
Ultima cosa. Dato che Polaris indica con buona approssimazione il polo nord celeste, la sua altezza dall’orizzonte (che in un giorno varia pochissimo) è pari alla latitudine del punto di osservazione.
L’Osservatorio di Brera è a Milano con una latitudine di circa 45 gradi, da dove Polaris si vede appunto a circa 45 gradi di altezza, a metà strada dall’orizzonte allo zenit.
A Palermo, latitudine 38 gradi, la stella polare si vede di più di sette gradi più bassa e un Milanese nota la differenza (e viceversa).
A Tromsø nel nord della Norvegia è a quasi 70 gradi e a Mogadiscio in Somalia è a 2 gradi, molto poco accessibile.
Ovviamente nell’emisfero sud non si vede per niente.
Insomma, quella che sembra solo una normale stellina la cui unica peculiarità è quella di essere oggi vicina al polo nord celeste si rivela un oggetto complicato e interessante per diversi altri motivi.

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