La storia dell’OAB
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Nota 11
In generale se si conosce la misura degli angoli di un triangolo è possibile calcolare il rapporto tra le misure dei suoi
lati, ma non la lunghezza di alcuno di essi. Ad esempio, si sa che un triangolo che ha tutti gli angoli uguali (pari a
60°) è equilatero, cioè ha anche tutti i lati uguali (senza che da questo si possa dire nulla sulla lunghezza effettiva di
ciascun lato). Oppure, se un triangolo ha un angolo retto e gli altri due angoli di 45°, si sa che si tratta della metà di
un quadrato, quindi i due lati adiacenti all’angolo retto hanno lunghezza uguale, mentre il lato opposto ha lunghezza
maggiore di √2 volte. La trigonometria permette di generalizzare questi concetti, fornendo formule che permettono
di calcolare il rapporto tra le misure dei lati per qualsiasi valore degli angoli del triangolo. Estendendo questi calcoli
all’intera rete geodetica, è possibile allora calcolare il rapporto tra le lunghezze di tutti i lati che la compongono,
senza tuttavia conoscere le dimensioni effettive di alcuno di essi.