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Giovanni Virginio Schiaparelli è l'astronomo ottocentesco italiano al quale è
unanimamente riconosciuta la maggior parte dei meriti delle scoperte
scientifiche compiute nel cosmo nel secolo scorso. In particolare la mappatura
dettagliatissima e la scoperta dei canali del pianeta Marte. Nasce a
Savigliano il 14 marzo 1835. 1835. Apprende dal padre i primi rudimenti di
astronomia, che successivamente approfondisce grazie agli insegnamenti del
canonico Paolo Dovo. Si laurea a Torino in ingegneria idraulica e
architettura. Trascorse poi due anni a Berlino, dove si dedica
principalmente all'astronomia, ma senza trascurare lo studio didiverse
altre discipline, alcune affini (magnetismo, metereologia, ottica) e altre
meno affini (indologia e storia delle religioni). Dal 1862 è direttore
dell'Osservatorio di Brera a Milano e lo dirige sino alla soglia
del secolo XX. Scopre l'origine cometaria delle stelle cadenti ed è
considerato il fondatore della geografia marziana (l'areografia).
Muore a Milano il 10 maggio 1910. Oltre agli studi su Marte, è famosa la sua
opera sull'astronomia dell'Antico Testamento, che è stata resa possibile
dalla sua conoscenza di antiche lingue del mondo ellenico, ebraico,
indiano e assiro-babilonese.
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