REPORT SUL WORKSHOP DI MA4, BOLOGNA, 6-7 GIUGNO 2016

Il Primo Workshop (WS) Nazionale di Macroarea 4 - organizzato dal Comitato di Macroarea 4 - si e' svolto il 6 e 7 giugno 2016 a Bologna presso l'Area di Ricerca del CNR. Hanno partecipato circa 100 persone.

Il meeting, come sottolineato da Sandro Mereghetti nel talk di welcome, non è da intendersi come un congresso scientifico, ma piuttosto come un incontro aperto a tutta la comunità afferente alla MA4 (personale a tempo indeterminato e non) per dibattere sia temi scientifici che aspetti politici, logistici e gestionali. A tale scopo il programma è stato organizzato in 7 sessioni tematiche che comprendevano ciascuna una parte di presentazioni scientifiche (organizzate in talk moderati da uno o piu convenors competenti in quel tema e allegate al presente verbale) e una round table. A conclusione del WS si è tenuta una Discussione Generale.

Una sintesi delle due giornate di lavoro è riportata in questo documento, che ci auguriamo susciti una discussione più ampia all'interno dell'Ente. Consideriamo altresì questo primo incontro, insieme a quelli organizzati similmente dalle altre MA, un punto di partenza per l'elaborazione del documento di Visione Strategica dell'INAF da realizzare in sinergia con il CS.

TEMI SCIENTIFICI

È stata sottolineata e discussa in più occasioni la multi-disciplinarità della ricerca di MA4, resa ancora più evidente dal recente sviluppo della "multi-messenger astronomy" e il coinvolgimento di astronomi osservativi nella ricerca di sorgenti cosmiche di neutrini, raggi cosmici e controparti elettromagnetiche di onde gravitazionali. Anche gli studi innovativi dei blazars ad alte energie che mirano alla ricerca di axion-like particles sono frutto di una sempre più stretta collaborazione tra comunità astrofisica e particellare.

Dalla vasta, ricca e diversificata produzione scientifica presentata durante il WS, emergono almeno otto grandi problemi scientifici con cui la MA4 dovrà confrontarsi nei prossimi 10 anni. Questi presentano molteplici interconnessioni e prevedono l'indagine con strumenti dallo spazio (si vedano le presentazioni delle sessioni X e gamma) e da terra.

Molto sinteticamente, sono emersi dal WS i seguenti punti critici:

  1. Il prossimo futuro dell'astrofisica italiana prevede lo sfruttamento di enormi volumi di dati da moltissime facilities presenti e future, a terra e nello spazio, in multi-frequenza. Questo richiede l'implementazione di nuove metodologie nella gestione, analisi e archiviazione di dati e pone delle sfide anche alle problematiche teoriche da applicare alla ricerca.
  2. È stato sollevato e discusso il problema della mancata partecipazione di INAF ai progetti sui precursori/pathfinders di SKA. Questo è un elemento strategico per la formazione di una generazione di ricercatori INAF in grado di pianificare e sfruttare al meglio SKA su lunghi tempi scala. <>LI> È necessario stabilire più sinergie tra gruppi di ricerca in Italia, nonché tra osservativi e teorici, posto che sono emersi diversi limiti nella mutua consapevolezza delle ricerche e del grado di avanzamento dei risultati da parte di singoli ricercatori o gruppi di ricerca.
  3. TEMI POLITICO/LOGISTICO/GESTIONALI

    Sono stati discussi i problemi del funding, del reclutamento del personale scientifico, dell'endorsement ASI/INAF di proposte ESA, dell'importanza di stabilire un link più solido con altri EPR, specialmente l'INFN, con cui esiste già una simbiosi su svariati progetti tecnologici e scientifici.

    Altrettanto sinteticamente, sono emersi durante il WS i seguenti punti fondamentali:

    1. Ottimizzazione del funding: vista l'esiguità dei fondi destinati alla ricerca di base, sarebbe opportuno garantire un minimo di finanziamento "fisiologico" a tutti i ricercatori, ad esempio spostando l'eventuale competizione su base di macroarea (e.g. assegnando un budget ad ogni macroarea e delegando alla macroarea la responsabilità della review dei progetti di sua competenza). Si è evidenziato come, mentre è garantito un supporto finanziario dignitoso ai progetti, il supporto all'analisi dei dati e alla ricerca di base sia al momento pressoché inesistente. A tale proposito è stato suggerito di sollecitare ASI affinché vengano erogati finanziamenti per lo sfruttamento dei dati e per lo studio teorico con un contratto simile a quello gestito da E. Costa negli anni passati ("Studi di astrofisica delle alte energie energie http://www.asi.it/sites/default/files/Costa.pdf).
    2. È stato inoltre sottolineato come un finanziamento mirato solo a sostenere grandi progetti forzi i giovani o comunque il personale a contratto a svolgere la loro attività solo all'interno di grandi collaborazioni. Le grandi collaborazioni anche se hanno indubbi vantaggi, quali appunto finanziamenti, massa critica, grandi moli di dati e circolazione di informazioni, rischiano di relegare le giovani generazioni al ruolo di mera manovalanza, impedendo loro di raggiungere una piena maturità scientifica, autonomia e visibilità internazionale. È stato inoltre sottolineato come l'ordine alfabetico di firma dei paper prodotti all'interno delle collaborazioni (mutuato dalle grandi collaborazioni di fisica delle particelle) sfavorisca le nuove generazioni (vedi sopra) e non necessariamente favorisca il pieno sfruttamento dei dati da parte della collaborazione stessa. Infine l'iter cui un autore di un paper deve sottostare per poter pubblicare è spesso farraginoso, lento ed esageratamente gerarchico. Questo approccio non appartiene alla comunità astrofisica, storicamente animata da una grande libertà di ricerca e dinamicità e disincentiva la partecipazione del personale "senior" alle grandi collaborazioni. Si dovrebbero trovare modi adeguati di orientare il percorso di maturazione professionale all'interno dei grandi consorzi, soprattutto a beneficio dei giovani che si trovano all'inizio della carriera.
    3. ERC: è necessario che i ricercatori INAF applichino più massicciamente per i bandi europei, ivi incluso il Call for Advanced Grant, ma non solo. È necessario ottenere assistenza "redazionale" per le proposte (l'ufficio INAF, benché eccellente, non offre questa competenza). Nonostante siano stati organizzati in passato tutorials e incontri finalizzati a ottimizzare la forma dei proposals e a massimizzare la chance di successo, sarebbe necessario stabilire un contatto più diretto, dedicato e personale con i ricercatori che hanno un alto potenziale di successo in queste applications. Infine, la presenza di reviewers italiani a Bruxelles va rafforzata.
    4. Problema dello sbilanciamento dello staff di INAF: "fabbrica dei precari" e "piramide" dalla base troppo larga. È auspicabile a questo proposito che lo statuto dell'INAF venga modificato per consentire che anche il personale scientifico non-strutturato, molti dei cui membri hanno partecipato al WS dando un contributo estremamente significativo, possa partecipare a pieno titolo alle attività delle macroaree, con diritto al voto per eleggerne i rappresentanti.
    5. In relazione al punto 4 va menzionata anche la discussione sulla bozza del ministro Madia relativa al riordino degli enti di ricerca. Sono state espresse molte critiche sulla proposta di cancellazione del III livello di ricercatore e tecnologo, che, oltre a penalizzare il personale non-staff, porterebbe a una criticità in tutte le attività di ricerca.
    6. Molti partecipanti auspicano che si tengano con regolarità meeting INAF di macroarea e meeting nazionali, la cui cadenza ottimale dovrebbe essere almeno annuale. Alcuni partecipanti hanno rilevato l'importanza fondamentale di assistere al WS in remoto, e auspicano che la partecipazione divenga ancora più "interattiva", posto che INAF ha investito molto nel sistema di teleconferenze.

    In conclusione di WS, il Comitato di MA4 ha dichiarato che, in linea con le altre MA, attiverà al più presto un sistema di consultazione dei membri di MA4 attraverso la costituzione di Working Groups per la realizzazione del Documento di Vision. Scopo del Documento sarà quello di presentare i problemi scientifici rilevanti per la MA4, con le loro priorità, e stabilire un dettagliato raccordo tra questi e le facilities terrestri e spaziali a tutte le frequenze, nazionali e internazionali, a vario titolo finanziate dall'INAF e in cui il personale INAF è, in varia misura, coinvolto.

    Tomaso Belloni, Paola Grandi, Sandro Mereghetti, Elena Pian