
Swift (Neil Gehrels Swift Observatory) è un satellite della classe medium explorer della NASA realizzato in collaborazione con Italia e Regno Unito. Il nome non è un acronimo ma si rifà al nome inglese del rondone, uno degli uccelli dal volo più agile e veloce, ed è stato scelto per richiamare la rapidità di puntamento del satellite, garantita da un sistema giroscopico controllato da motori elettrici.
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![]() Nell’emblema della missione Swift è rappresentato sia il satellite che l’uccello da cui prende il nome (in italiano rondone). Il rondone è un uccello veloce che può afferrare insetti mentre è in volo. Analogamente il satellite può rapidamente ruotare e puntare i suoi strumenti verso i lampi di luce gamma per studiare sia il lampo che il dopo lampo (afterglow). Il fenomeno di afterglow che segue il lampo iniziale nella maggior parte degli eventi, può persistere per ore o settimane sia in luce X che in luce visibile e per ultimo in luce radio dando agli astronomi molte informazioni sull’evento. Crediti: NASA E/PO, Sonoma State University/Aurore Simonnet. |
Tutti questi obiettivi scientifici sono stati raggiunti e ancora Swift riesce a riservarci nuove sorprese. Inoltre, grazie alla rapidità e flessibilità di ripuntamento, Swift negli anni è stato ed è utilizzato per studiare tutti i tipi di sorgenti di alta energia: dalle comete alle stelle, agli oggetti compatti galattici, ai nuclei galattici attivi, alle galassie e cluster di galassie, spesso facendo nuove scoperte in ogni settore, e diventando un punto di riferimento per la time domain astronomy. | |
![]() Immagine pittorica del satellite Swift con sullo sfondo un lampo di raggi gamma. Crediti NASA/Swift. |
![]() Nella box centrale potete vedere l’immagine presa dallo strumento di Swift sensibile alla luce ultravioletta e ottica (UVOT) della chilonova prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni nella galassia NGC 4993 il 18 agosto del 2017 (cerchiolino in alto a sinistra della galassia). L’immagine è stata presa circa 15 ore dopo il rilevamento del segnale di onda gravitazionale e del lampo di luce gamma. Nella box in alto a destra potete vederne un ingrandimento. Crediti: NASA/Swift. |
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Il team INAF-OAB | |
Sergio Campana - PI del gruppo Italiano e Responsabile calibrazione telescopio XRT - sergio.campana AT inaf.it | |
Maria Grazia Bernardini - scienziata - maria.bernardini AT inaf.it | |
Stefano Covino - Scienziato - stefano.covino AT inaf.it | |
Paolo D’Avanzo - Scienziato - paolo.davanzo AT inaf.it | |
Chiara Salvaggio - Scienziata - chiara.salvaggio AT inaf.it | |
Tullia Sbarrato - Scienziata - tullia.sbarrato AT inaf.it | |
Gianpiero Tagliaferri - Scienziato - gianpiero.tagliaferri AT inaf.it | |
Crediti pagina web: S. Campana - M.R. Panzera |