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La curiosità del mese

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Il Paradosso di Picasso

La curiosità del mese di settembre 2015 a cura di Gabriele Ghisellini


Fig. 1 - Clessidre, meridiane e orologi a pendolo misurano il tempo da centinaia d'anni ...
Fig. 1 - Clessidre, meridiane e orologi a pendolo misurano il tempo da centinaia d’anni ...

A chi gli chiedeva che cos’era il tempo, S. Agostino rispondeva: "Quando non me lo chiedi lo so, quando me lo chiedi non lo so più ...".
Dopo la morte di Michele Besso, il più caro amico di Einstein, questi scrisse alla moglie che il tempo non è altro che un’ostinata e persistente illusione. Einstein è stato lo scienziato che più di ogni altro ha scardinato la nostra ingenua percezione del tempo come qualcosa che fluisce inesorabile, sempre allo stesso modo. Il fluire del tempo infatti non è sempre lo stesso.
Due persone che viaggiano una rispetto all’altra non sono più d’accordo su quale ora sia. Allo stesso modo, due orologi che sono stati sincronizzati nello stesso posto, qui sulla Terra, non segnano più la stessa ora quando li mettiamo ad altezze diverse.
Tenete presente che questo è vero, cioè è stato misurato ... E la differenza che si misura è in perfetto accordo con quanto prescrive la relatività generale di Einstein.
Se ci pensate un po’ su, è veramente incredibile.
Il fluire del tempo dipende dalla gravità. Più la forza di gravità è grande, e più lentamente il tempo fluisce.

Fig. 2 - Dal film Interstellar rappresentazione artistica del buco nero Gargantua un enorme buco nero ruotante.
Fig. 2 - Dal film "Interstellar" rappresentazione artistica del buco nero Gargantua, un enorme buco nero ruotante.

Pensiamo ad una malattia come il cancro che ai nostri giorni viene giudicata incurabile. Si prende un’astronave, si va vicino ad un buco nero, e si sta lì qualche ora.
Per evitare di diventare uno spaghetto (vedi curiosità di luglio 2013) lo si deve scegliere grande e, per evitare di consumare tutto il carburante cercando di non essere ingoiati dal buco nero, lo si deve scegliere ruotante.
Poi, passato qualche tempo, si torna sulla Terra.
Secondo l’orologio e il calendario che è stato vicino al buco nero, il viaggio è durato in tutto un mese.
Ma quando si torna sulla Terra si scopre che sono passati 50 anni, e che la cura per il cancro è stata trovata. Una pillola, e si guarisce.
Purtroppo non abbiamo buchi neri vicini raggiungibili per poter fare questo esperimento, ma se ci fossero non avremmo dubbi sulla sua riuscita.
Viaggiare nel futuro è quindi una possibilitè reale.
Non ci sono né paradossi né leggi fisiche che lo possano impedire. Anzi, le leggi fisiche ci dicono non solo che è possible, ma ci insegnano come fare a progettarli.

Fig. 3 - La macchina del tempo come descritta nell'omonimo romanzo di H.G. Wells del 1895
Fig. 3 - La macchina del tempo come descritta nell’omonimo romanzo di H.G. Wells del 1895.

E i viaggi nel passato? Come nel film Back to the future, con Doc e Marty ...
Impostare una data nella macchina del tempo e "atterrare" nel passato.
Vedere vostra madre giovane, e poi voi stessi giovani ... A parte lo shock emotivo, è possible per la fisica?
Beh, per quanto strano possa sembrare, la fisica non dice né sì né no.
Le leggi fisiche non sembrano impedire la possibilità di viaggiare nel passato, e scienziati di tutto rispetto hanno anche avanzato idee su come poterlo fare, hanno cioè inventato ingegnose "machine del tempo". Ma gli stessi scienziati non sanno se potrebbero funzionare veramente, o se invece fallirebbero, perchè non abbiamo ancora scoperto alcuna legge fisica fondamentale che impedisca tali viaggi.

Fig. 4 - Un'altra macchina del tempo ...in Back to the future, del 1985 (il film e' stato diretto da Robert Zemeckis).
Fig. 4 - Un’altra macchina del tempo ... in "Back to the future", del 1985 (il film è stato diretto da Robert Zemeckis).

Ci sono però dei paradossi logici.
Qualcuno è solo apparente, e si può risolvere, mentre altri sembrano irrisolvibili.
Il classico paradosso è pensare di tornare indietro nel tempo, e uccidere la propria madre prima che ci abbia generato.
In questo caso come faremmo ad esistere? E quindi a tornare indietro nel tempo?
A prima vista questo sembra essere un paradosso decisivo, che porta a credere che i viaggi nel passato siano proibiti. Pensandoci bene, però, una soluzione c’è.
Noi accettiamo pacificamente che nessuno, nel passato, abbia ucciso nostra madre prima che ci generasse. Lo diamo per scontato. E allora perchè non avere lo stesso pensiero per il futuro?
Sarebbe come dire: io so che nel passato questo evento (la morte di mia mamma giovane) non è successo. Ebbene, so anche che nessuno è tornato indietro dal futuro per uccidere mia mamma giovane.
Tutti gli eventi non sono determinati solo da quello che è successo prima, ma anche da quello che succederà poi ...
Ad esempio, una giovane donna, che stava per morire per una malattia misteriosa, è stata salvata dal viaggiatore del tempo, e ha potuto partorire un bambino. Che si dimostrerà essere il viaggiatore del tempo. Lui sa che salverà sua madre, per il semplice fatto che lui esiste, e quindi non può far altro che salvare quella donna che diventerà sua mamma. Non ha scelta, con buona pace del libero arbitrio ...
Se accettate questo determinismo totale (non solo gli eventi passati, ma anche quelli futuri determinano il presente), allora non c’è nessun paradosso logico. I viaggi nel passato non sono proibiti per questo.
Se tornare indietro nel tempo fosse possibile, non ci sarebbe poi questa grande differenza tra passato e futuro, visto che si potrebbe "viaggiare" in entrambe le direzioni. Paradosso risolto, ma con un prezzo da pagare ... Stiamo dicendo che il futuro "esiste già", perchè ha determinato il nostro passato e sta determinando il nostro presente. Il tempo come lo conosciamo svanisce, scompare.

Fig. 5 - Guernica, di Pablo Picasso (dipinto nel 1937). Vero genio ...
Fig. 5 - Guernica, di Pablo Picasso (dipinto nel 1937). Vero genio ...

Ma c’è un altro paradosso, che non sappiamo invece risolvere.
Lo chiameremo paradosso di Picasso.
Supponiamo di poter viaggiare nel passato, e di portarci dietro, in uno dei nostri viaggi, un catalogo delle opere complete di Picasso.
Entriamo nella macchina del tempo che ci trasporta nel 1887, a Malaga in Spagna, dove vive un ragazzino di nome Pablo, di sei anni. Lo conosciamo, facciamo amicizia, e gli regaliamo il catalogo.
Il bambino Pablo cresce, diventa un ragazzo, poi un giovanotto. Comincia a dipingere, e copia le opere del catalogo che gli abbiamo regalato.
Diventa così il Picasso che conosciamo.
In questo caso non ci sarebbero paradossi di causalità, ma ci chiediamo: da dove viene la creatività di Picasso?
Da nessuno ... perchè il catalogo che abbiamo portato con noi riporta le opere che Picasso ha copiato dallo stesso catalogo ... In questo circolo vizioso non c’è nessuno che ha avuto la creatività per dipingere per primo i quadri di "Picasso".
Ma è possibile che la creatività non abbia una origine, una causa?

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