La curiosità del mese
Se ti piace POSTA questa curiosità: https://goo.gl/F4Xaai
Terre, Terre, Terre!
La curiosità del mese di marzo 2009 a cura di Gabriele Ghisellini
Sono passati quasi 517 anni da quando il grido "Terra, Terra Terra!" è risuonato a bordo delle tre caravelle di Cristoforo Colombo.
Possiamo immaginare la felicità profonda di Colombo e dei suoi marinai quando sentirono quel grido.
Per loro, senza esagerazioni, era questione di vita o di morte, oltre che di soddisfazione per una fantastica scoperta.
Partiti credendo di raggiungere la Cina, avevano scoperto l’America..., a dimostrazione che non avevano una idea precisa di cosa li aspettava.
E i viaggi allora erano veramente pericolosi, in balia di venti e correnti imprevedibili, e di strumenti rudimentali per calcolare dove ci si trovasse.
E noi ci meravigliamo ancora, e ancora celebriamo, quel coraggio.
A proposito di coraggio: adesso sappiamo che l’Australia è stata raggiunta dagli esseri umani circa 40.000 anni fa, senza caravelle, ma con delle barchette commoventi e ridicole. Senza sestanti o bussole. Senza avere la minima idea di cosa ci fosse al di la’ del mare.
Per quanto incredibile possa sembrare, alcuni uomini presero il largo per navigare in mare aperto decine di migliaia di anni prima che Omero celebrasse Ulisse e il superamento delle Colonne d’Ercole. Probabilmete in molti morirono, ma alcuni ce la fecero, e raggiunsero l’Australia.
Il 21 luglio 1969 l’Uomo raggiunse e sbarcò sulla Luna.
Fu uno sforzo collettivo gigantesco, figlio di un misto di motivazioni nobili e meno nobili.
Fu uno sforzo promosso dalla guerra fredda e dalla voglia di rivincita degli americani, dopo lo scacco del primo bip bip dello Sputnik e del primo uomo in orbita, il russo Yuri Gagarin.
Ma fu anche una tappa fondamentale per l’umanità tutta.
E anche allora i pericoli erano molti, e i mezzi, tutto sommato, erano modesti, se paragonati all’oggi.
Pensate che la "potenza di calcolo", come si dice oggi, dei computer di bordo era equivalente alla vostra calcolatrice tascabile. Però, per quanto incredibile, affascinante, romatico, importante e fondamentale sia stato mettere il nostro piede sulla Luna, avevamo un vantaggio indiscutibile rispetto a Cristoforo Colombo: la Luna si vede, e si sa dov’è.
A bordo dell’Apollo 11 non c’era nessun astronauta-vedetta a gridare: "Luna, Luna, Luna!"
La sfida vera è trovare nuovi pianeti, nuove Terre.
Dimostrare che la nostra Terra non è sola, ma non è che uno dei miliardi di pianeti che orbitano attorno ad altre stelle.
Ed è da una ventina d’anni che la sfida è stata raccolta e vinta: a tutt’oggi sono stati scoperti circa 300 pianeti extra-solari.
Come mai li abbiamo potuti scoprire solo così recentemente? Perchè per scovarli ci vogliono degli strumenti precisi, così precisi da rilevare dei movimenti periodici piccoli della stella attorno a cui i pianeti orbitano, oppure che possano rilevare delle differenze minuscole del flusso della stella, quando il pianeta le passa davanti (cioè si pone fra la stella e noi).
Per ora queste tecniche riescono a scoprire pianeti grandi, come il nostro Giove o più, ma presto le tecniche miglioreranno, e così finalmente potremo di nuovo gridare: "Terre, Terre, Terre!"