La curiosità del mese
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Un messaggero da lontano
La curiosità del mese di maggio 2018 a cura di Tomaso Belloni
Il 19 ottobre 2017 i telescopi del sistema Pan-STARSS alle Hawaii, dedicati alla
ricerca di oggetti celesti in movimento (comete, asteroidi ...) o variabili, ha
scoperto un nuovo oggetto nel sistema solare, che aveva da poco passato il punto di
avvicinamento massimo al Sole.
Prima classificato come cometa e poco dopo come
asteroide, si è presto capito che si tratta di un asteroide molto particolare per
via della sua orbita iperbolica.
Gli asteroidi hanno orbite ellittiche, ovvero
orbitano intorno al Sole.
Un’orbita iperbolica, che porta un oggetto a uscire dal
sistema solare, si può osservare nel caso di deviazioni dovute all’incontro
ravvicinato con un pianeta (solo dieci giorni dopo ne è stato scoperto un altro con
traiettoria iperbolica, ma non così estremo da meritare la stessa attenzione), ma in
questo caso i parametri sono troppo estremi.
L’unica conclusione rimasta è che non solo l’asteroide lascerà per sempre il sistema solare, ma che è arrivato da fuori:
il primo asteroide interstellare.
Per esso è stata inventata una nuova nomenclatura
1I/2017 U1 e gli si è assegnato il nome "’Oumuamua", che in lingua hawaiiana significa
esploratore, primo messaggero.
Il primo oggetto conosciuto che "viene da fuori".
La sua traiettoria proviene dalla
direzione della stella Vega, ma non è possibile stabilire con precisione la sua
origine.
In realtà alla velocità stimata ci sarebbero voluti 600mila anni per
arrivare da Vega e a quel tempo Vega non era dove la vediamo ora.
Sembra possibile che ’Oumuamua abbia girato per la nostra galassia per miliardi di anni e chissà da
che sistema proviene. Molto esotico.
Adesso si sta allontanando, ma secondo le leggi della meccanica celeste sta anche
rallentando, per cui ci vorranno 20mila anni perchè esca di nostro dal sistema
solare.
Interessante anche quello che si può capire sulla sua struttura.
Ovviamente alla distanza a cui si trova non è possibile osservare la sua forma, ma dalle variazioni
della sua luminosità (ovvero della lluce che riflette dal sole) si capisce che sta
ruotando in un modo complesso e non intorno a uno dei sui assi di simmetria, ovvero
sta ruzzolando.
Dalle variazioni sembra possibile che ’Oumuamua sia molto allungato,
a forma di sigaro e piuttosto scuro.
Assumendo che rifletta il 10% della luce solare
che gli arriva e un rapporto lunghezza/larghezza di 6, avrebbe le dimensioni 230
metri per 35 metri per 35 metri.
Attenzione però: si sta assumendo che si tratti di
un "sigaro" di colore uniforme. Se non lo fosse, la forma potrebbe essere molto diversa.
Una palla da biliardo che ruota non varia la sua luce riflessa, ma una palla di biliardo
nera con un cerchio bianco (e il numero 8 al centro) varia eccome a seconda di dove
sia il cerchio bianco.
La forma a sigaro è peculiare e suggerisce che possa derivare
dalla collisione che l’ha espulsa dal suo sistema stellare (è una scheggia di
qualcos’altro?).
Sarebbe interessante studiarlo da vicino e infatti c’è chi ha pensato di mandare una
sonda per esplorarlo. Cosa difficile, anche se pare non impossibile, per i consueti
problemi di navigazione interplanetaria.
’Oumuamua va molto veloce, quindi bisogna
accelerare la sonda, cosa che si può fare facendole sfruttare la forza
gravitazionale di pianeti. Poi consideriamo che si sta allontanando, quindi sarebbe
il caso di raggiungerlo presto quando non è ancora molto lontano (in termini
astronomici naturalmente).
Per ultimo, nello spazio non basta essere vicino a un
oggetto, bisogna avere una velocità simile e nella stessa direzione, altrimenti
l’incontro sarà molto breve e sfuggente, cosa non desiderabile per un evento così
eccezionale.
In altre parole, bisogna anche rallentare dopo averlo raggiunto.
Insomma, difficile, ma forse non impossibile. Soprattutto se si tiene conto che
questo è il primo ed unico ad essere stato osservato, ma non sarà certo l’unico di
questo tipo.
Si stima che nel nostro sistema solare ne passino centinaia ogni anno,
per cui "basta" osservare con assiduità ed essere pronti.
Per saperne di più
Pan-STARRS Observatory ssito ufficiale (in inglese)
Pan-STARRS Observatory Institute for Astronomy - University of Hawaii (in inglese)
Pan-STARRS da Wikipedia
1I/’Oumuamua da Wikipedia
First Interstellar Asteroid Wows Scientists - video - da NASA-JPL (in inglese)