La curiosità del mese
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Falso allarme
La curiosità del mese di giugno 2013 a cura di Tomaso Belloni
Nella curiosità di settembre 2012 avevamo parlato della nube di gas che si stava
avvicinando al buco nero al centro della nostra galassia.
L’arrivo previsto era per l’estate di quest’anno.
Il mese scorso, il satellite Swift della NASA ha rivelato un forte incremento della radiazione X dal centro della nostra galassia, la cui sorgente
è conosciuta come Sgr A* (Sgr sta per Sagittario, la costellazione dove si trova, A* sta per sorgente stellare nella nube chiamata A).
È la nube che arriva in anticipo?
Sarebbe un anticipo notevole, ma questa scoperta ha messo in allerta la comunità
astronomica.
Il giorno dopo, lo strumento X a grande campo BAT, sempre a bordo del satellite
Swift, ha rivelato un picco di radiazione X della durata di 32 millisecondi
proveniente da questa sorgente.
Il buco nero al centro della galassia, con una massa
di centinaia di migliaia di volte quella del nostro sole non può produrre un evento
del genere, troppo breve.
Una variabilità su un tempo di 32 millisecondi non può
provenire da un oggetto più grande di 32 millisecondi luce, corrispondente a circa
diecimila chilometri.
Questo perchè niente può sincronizzarsi a una velocità
superiore a quella della luce.
Questo picco è tipico però delle sorgenti chiamate
SGR. Niente a che vedere con il Sagittario, qui SGR sta per Soft Gamma-ray Repeater,
ripetitore di raggi gamma molli, ovvero di bassa energia, ripetitore perchè ne fa
tanti.
Si tratta di stelle di neutroni isolate dotate di un fortissimo campo
magnetico, molto superiore a quello delle pulsar tradizionali [vedi anche la curiosità di dicembre 2009].
Per dare un’idea, il campo magnetico della terra è mille miliardi inferiore a quello
di una pulsar normale; quello di una magnetar è cento volte superiore.
Nel frattempo anche i radiotelescopi hanno cominciato a rivelare questa
sorgente.
Ancora un giorno e l’ipotesi viene confermata. Il satellite NuSTAR della NASA
osserva la sorgente e rivela una periodicità di 3.76 secondi: la sorgente pulsa, e
lo fa con un periodo di rotazione tipico degli SGR.
La conferma definitiva che non si tratta di Sgr A* ma di un SGR (peccato per la nomenclatura infelice) viene da un terzo satellite NASA, Chandra, che permette di localizzare con maggiore precisione la sorgente, che risulta a 3 secondi d’arco da Sgr A*.
Si è acceso un SGR che prima non si conosceva.
L’entusiasmo si spegne e i riflettori pure?
In fin dei conti si conoscono già molte di queste sorgenti, ora denominate "magnetars" per il loro alto campo magnetico.
Solo che non se ne conoscono così vicine al centro della galassia.
Una sorgente pulsante è un orologio e questa è un orologio che orbita intorno a un buco nero
supermassivo, un oggetto perfetto per studiare gli effetti della Relatività
Generale.
Secondo questa teoria, il tempo in un forte campo gravitazionale rallenta,
come risultato della deformazione dello spazio-tempo.
Se l‘orbita di questa sorgente è ellittica, l’orologio verrà visto accelerare o rallentare mentre si allontana o
avvicina al buco nero, permettendo di verificare la teoria in un caso estremo, nelle
vicinanze di un buco nero.
Un oggetto da seguire con molta attenzione nel futuro.